

Capitolo 3
Modalità e tecniche per l’insegnamento e lo sviluppo delle abilità linguistiche
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PARLATO
SCRITTO
Comunicazione in situazione, contesto con-
diviso: ciò consente di avere comuni riferi-
menti tra gli interlocutori, di dare per scon-
tate alcune circostanze, alcune informazio-
ni, le quali anche se non dette saranno co-
munque percepite da chi ci ascolta, di fare
riferimento a presupposizioni, conoscenze e
valori dell’interlocutore.
Una volta scritto il testo, non è possibile ave-
re un riscontro da parte del destinatario (an-
che se noto e non generico) per aggiustare o
chiarire gli argomenti che risultano difficili
o poco comprensibili.
Uso di supporti non verbali che aiutano la
comunicazione: intonazione, pause, gestua-
lità e mimica.
Il testo scritto può prevedere l’uso di suppor-
ti non verbali, quali disegni, figure, schemi,
tabelle, fotografie, ecc. per fornire informa-
zioni, dati, rappresentazioni, ecc., che inte-
grano e completano il testo.
Linguaggio ellittico e/o incompleto, proprio
perché integrato dai supporti non verbali e
dall’attività ricettiva e dal
feed-back
dell’in-
terlocutore.
Esplicitazione di tutto ciò che è necessario
per rendere il testo comprensibile: autono-
mia del testo rispetto al contesto e alla situa-
zione.
Presenza di incertezze, ripetizioni, riprese e
riprogrammazioni del discorso durante il
procedere dell’interazione dialogica.
L’interazione dialogica, ma anche il monolo-
go, in quanto parlato è in costante divenire,
nel senso che diciamo le cose mentre le pen-
siamo (e non è possibile “cancellare” quanto
appena detto) ed è mutabile a seconda delle
circostanze, del contesto e del
feed-back
dell’interlocutore.
Il testo scritto, orientato verso una maggiore
formalità, presenta una lingua:
–
rigorosa e precisa nell’organizzazione sin-
tattica;
–
più precisa, rigorosa, specifica, circostan-
ziata e formale nella scelta del lessico;
–
più strutturata e ripulita da ripetizioni
non funzionali al messaggio;
–
priva di ambiguità, incertezze e frasi ellit-
tiche;
–
che può presentare un maggiore subordi-
nazione e costruzioni più complesse, an-
che perché il lettore può tornare sulle frasi
più difficili e rileggerle per meglio com-
prenderle ed interpretarle.
(
segue
)