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Parte Seconda
L’insegnamento dell’italiano lingua non materna (L2)
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edises
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guate. Da questo punto di vista, anche nella didattica della lingua seconda o
straniera, come nella didattica della lingua madre, insegnare la lettura deve es-
sere complementare all’insegnare la scrittura: pedagogia della lettura e pedago-
gia della scrittura sono strettamente interrelate, con una gradualità parallela che
si può riscontrare anche nelle scale e nelle griglie di riferimento del
QCER
.
Date queste caratteristiche della comunicazione scritta, si può concludere che la
competenza di scrittura implichi capacità (da porsi come obiettivi terminali dei
livelli C1-C2) quali:
– situarsi in un rapporto soggettivo o oggettivo nei confronti del testo da produrre;
– analizzare correttamente il proprio rapporto con il destinatario;
– tener conto del carattere fondamentale di comunicazione differita del testo
scritto nella strutturazione e nella stesura del testo stesso;
– situare il testo all’interno di un tipo particolare di testo e di forma testuale
differenziandolo così da altri possibili tipi e forme.
Riassumiamo ora in uno schema le caratteristiche generali e le differenze tra
parlato e scritto, precisando che: tali differenze possono non essere marcate in
particolari modalità di comunicazione cosiddetta “trasmessa”, con il web,
e-mail, chat, gruppi di discussione, ecc., in cui si possono avere sia contamina-
zioni tra le caratteristiche della lingua parlata e scritta sia tratti peculiari di tali
modalità di comunicazione; vi possono essere testi orali più strutturati e com-
plessi (sia dal punto di vista del lessico – ad esempio settoriale – della sintassi,
delle forme discorsive sia dal punto di vista della loro organizzazione, come ad
esempio la comunicazione scientifica in un convegno, in un seminario di studi)
di testi scritti come, ad esempio, un’e-mail ad un amico, un messaggio su twitter,
l’intervento in un blog. Come ancora vi possono essere testi scritti per essere
usati come se non fossero scritti, ad esempio, il copione di un testo teatrale, i
dialoghi in un romanzo, ecc.
PARLATO
SCRITTO
Compresenza degli interlocutori.
Assenza del destinatario. Distanza di spazio
e di tempo tra chi scrive e chi legge.
Feed-back
immediato dell’interlocutore at-
traverso il suo intervento dialogico, parole di
commento, intercalari, cenni di assenso, mi-
mica facciale e gesti, i quali testimoniano
l’effetto del nostro discorso sull’ascoltatore.
Comunicazione differita. Mancanza di
feed-
back
da parte del destinatario.
(
segue
)