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Parte Seconda

L’insegnamento dell’italiano lingua non materna (L2)

www.

edises

.it

oppone alla costruzione in genere paratattica del parlato, quanto meno nelle

sue forme colloquiali) permette di esplicitare la struttura logico-temporale del

messaggio rispetto alla comunicazione orale. Si ha quindi, in corrispondenza

del destinatario e dell’argomento, un livello differente, ma comunque sempre

elevato, di esplicitezza e di controllo linguistico che si manifesta nell’aderenza

ad una lingua tendenzialmente più formale e nell’accuratezza delle scelte te-

stuali (ad esclusione, in genere, dei messaggi scritti in chat, twitter, in e-mail

di carattere e su argomenti personali inviate a destinatari con cui si ha un

rapporto di familiarità, ecc.). Ad esempio, in una comunicazione scritta che

abbia lo scopo preminente di informare, il grado di

precisione-completezza-a-

derenza allo standard

della lingua varia in rapporto ad almeno tre fattori: il tipo

di argomento trattato; il destinatario del messaggio; la distanza di tempo tra la

produzione e l’utilizzazione del messaggio stesso. Tale grado, per altro, viene

esplicitamente indicato nelle scale che il

Quadro Comune Europeo di Riferi-

mento per le Lingue

indica per la scrittura (cfr. paragrafo 2.6.2, Capitolo 2);

– l’impossibilità di un

feed-back

immediato da parte del destinatario impedisce

ovviamente a chi scrive di modificare man mano il suo testo. Il testo, una vol-

ta realizzato, è dato una volta per tutte e si conserva inalterato nel tempo. Esso

deve quindi essere costruito in modo da prevenire il fraintendimento da parte

del destinatario (efficienza ed efficacia del testo).

Da queste caratteristiche dello scritto scaturisce che scrivere significa compen-

sare attraverso particolari procedure ideative, linguistiche e testuali il fatto che i

due interlocutori non possono essere contemporaneamente presenti nel mo-

mento della comunicazione. Tali procedure devono essere insegnate non solo ad

apprendenti madrelingua, ma anche agli apprendenti di una lingua seconda o

straniera, tenendo conto anche della diverse particolari convenzioni esistenti

nella loro cultura relativamente allo scrivere testi (il che non avviene nei corsi di

italiano L2 generalisti, cioè destinati ad un pubblico generico sia per lingua ma-

dre sia per cultura sia per età sia per scopi di apprendimento linguistico); soprat-

tutto si dovrà insegnare come esprimere un significato in una comunicazione

che prescinde (tranne nei casi di scrittura particolari come, ad esempio, il pren-

dere appunti nel corso di un’esposizione orale in classe, lo scrivere per se stessi)

da un contatto diretto con il contesto;

b)

dissimmetrica rispetto all’orale

: in quanto il segnale scritto diretto non è un’al-

tra uscita delle regole di proiezione della lingua orale, ma è l’uscita di regole di

proiezione indipendenti. Come la capacità di comunicare oralmente non consi-

ste soltanto nel possesso del meccanismo di proiezione di una lingua, ma inclu-

de una serie di altre capacità cognitive e di interazione sociale (capacità di pia-

nificare discorsi come gerarchie di scopi, di capire e adottare gli scopi altrui

nella conversazione, di usare il contesto, di ricostruire gli scopi di chi parla, di

fare inferenze e così via), allo stesso modo saper usare la lingua scritta non è

soltanto possedere il meccanismo di trascrizione della lingua orale, ma possede-

re anche una serie di ulteriori capacità cognitive e sociali, delle quali alcune

sono le stesse coinvolte nella comunicazione orale, ma altre sono specifiche del-

la comunicazione scritta.