

1.
Grammatica
5
d’animo, sentimenti, attività. Es.:
Marco
è uscito; il
giardino
è pieno di
fiori
;
un
cane
abbaia; ho provato una grande
gioia
.
I nomi possono essere distinti in
concreti
e
astratti
.
• I
nomi concreti
: indicano persone o oggetti che noi possiamo vedere e toc-
care, che cioè hanno una reale consistenza e cadono sotto i nostri sensi. Si
distinguono, a loro volta, in
nomi propri
(che designano particolari indivi-
dui di una specie o di una categoria; possono essere di persona, di animale o
di cosa. Es.:
Mario
studia,
Fido
abbaia, l’
Arno
attraversa Firenze),
nomi co-
muni
(che indicano in modo generico uno o più individui di una specie o di
una categoria e possono distinguersi in nomi comuni di persona, di animale
o di cosa. Es.: i
bambini
, i
gatti
, le
borse
),
nomi collettivi
(pur essendo al
singolare, indicano un gruppo di persone, animali o cose della stessa specie
o categoria. Es.: il
popolo
, una
mandria
, una
scolaresca
, la
flotta
).
• I
nomi astratti
: sono quelli che indicano sentimenti, attività, idee, colori,
determinazioni temporali, cioè qualcosa che non ha una consistenza mate-
riale e che pertanto non si può vedere o toccare. Es.: la
bontà
, l’
astuzia
, il
giorno
, la
mattina
, la
lezione
, la
gioia
.
Per quanto riguarda il genere, i nomi possono essere
maschili
o
femmi-
nili
, quando invece non c’è alcuna variazione si parla di
nomi di gene-
re comune
, che presentano un’unica forma sia per il maschile sia per il
femminile. Es.: il
musicista
, la
musicista
; l’
artista
(sia un uomo sia una
donna); il
nipote
, la
nipote
.
Per quanto riguarda il numero, vale il seguente schema:
Generalmente i nomi che:
al singolare finiscono in
al plurale terminano in
-a (rosa, poeta)
-o (mano)
-e (monte)
-e/-i (rose, poeti)
-i
(mani)
-i
(monti)
Esistono tuttavia delle eccezioni:
• Alcuni nomi che al singolare sono maschili, diventano femminili al plura-
le, terminando in
a
(Es. il miglio/le miglia; il lenzuolo/le lenzuola).
• Alcuni nomi sono
indeclinabili
, hanno cioè la stessa forma al singolare ed
al plurale (Es. gas, re, specie, ipotesi, vaglia, gorilla).
• Alcuni nomi mancano di singolare e sono pertanto usati solo al plurale; si
dicono
nomi difettivi
(Es. le nozze, le esequie, i posteri).
• Alcuni nomi possono avere due singolari e due plurali (Es. orecchio/orec-
chia/orecchi/orecchie); un singolare e due plurali (Es. lenzuolo/lenzuola/
lenzuoli); alcuni hanno due plurali con significato diverso (Es. osso/ossi