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Finalità e struttura dell’opera

Il presente lavoro è concepito come supporto per quanti si accingono ad af-

frontare le prove del concorso a cattedra e costituisce un valido strumento di

ausilio per tutti coloro che intendono intraprendere la professione docente.

L’opera è divisa in tre parti: la prima parte è di carattere metodologico-didatti-

co ed ordinamentale; la seconda parte affronta i contenuti delle disciplina, così

come proposti nelle attuali Indicazioni e Linee guida dell’istruzione secondaria

e come ripresi nel programma del concorso a cattedra; la terza parte affronta

la pratica dell’attività didattica e contiene esempi di Unità di Apprendimento.

La complessità della scuola moderna ci ha imposto non poche riflessioni nella

stesura del volume, dalle quali è risultata un’opera che intende contribuire a

formare un docente che:

>

>

sia in possesso dei contenuti della disciplina ad un livello spesso superiore a

quello che gli viene richiesto dalla didattica in classe;

>

>

sia un professionista della comunicazione, un individuo che ha maturato ca-

pacità empatiche ed un abile gestore del contesto classe.

La “scuola dei programmi” prescrittivi ed obbligatori, da dover terminare entro

la fine dell’anno scolastico, anche a rischio di lasciare indietro qualche alunno

più bisognoso di supporto, ha gradualmente lasciato il posto alla “scuola della

programmazione” che ha tentato di adeguare al contesto classe, attraverso un

continuo lavoro di feedback, l’attività di insegnamento e gli obiettivi da conse-

guire. Negli ultimi due decenni, la “scuola della programmazione” ha lasciato

definitivamente il posto alla “scuola dell’autonomia e della personalizzazione”.

In queste due espressioni è riassunto tutto il moderno approccio della didatti-

ca. L’autonomia scolastica, declinata in tutte le sue forme, permette a ciascuna

scuola di creare un proprio curricolo da proporre alla sua utenza. Questo cur-

ricolo è il frutto dell’interazione della istituzione scolastica con il “territorio”

e con tutti gli

stakeholder

, sicché ciascuna scuola diventa una cellula vitale nella

realtà sociale ed economica del territorio ed è demandata a svolgere una o più

funzioni specifiche, di carattere fondamentale per la realtà che la circonda. In

tal modo i curricoli scolastici vengono declinati sul mondo reale e l’istituzione

scolastica finisce con l’avvicinarsi ad esso.

Alle caratteristiche specifiche di ogni singola istituzione scolastica, si aggiungo-

no gli stili cognitivi e le particolari inclinazioni di ogni singolo alunno. Ecco,

quindi, che subentra la personalizzazione del percorso di apprendimento e

la capacità del docente di adeguare la propria didattica, non più al contesto

classe, dove potrebbe essere recepita solo “in media” e non “singolarmente”,

ma piuttosto al singolo alunno, quale “realtà” cognitiva specifica e irripetibile.

Perché la personalizzazione dell’apprendimento abbia luogo, il docente deve