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Parte Quarta

Esempi di Unità di Apprendimento

www.

edises

.it

menzogna che il Partito imponeva (se tutti i documenti ripetevano la stessa storiella), la

menzogna diventava verità e passava alla storia. “Chi controlla il passato” diceva lo slogan

del Partito “controlla il futuro: chi controlla il presente, controlla il passato”. [...]

Il passato, riflette [Winston], non era stato soltanto alterato, era stato propriamente di-

strutto. Perché, in che modo si poteva stabilire l’esistenza anche dei fatti più comuni e

ovvii, quando non esisteva alcun documento all’infuori della propria memoria? [...].

Non c’era modo di sapere quanto di questa leggenda fosse vero e quanto, invece, fosse

opera di fantasia. Winston non ricordava neppure la data in cui il Partito stesso aveva co-

minciato a esistere. Non credeva d’aver sentito la parola Socing [il nome del partito nella

società futura descritta da Orwell, Ndr] prima del 1960, ma è possibile che [...] fosse in

uso già da qualche tempo prima. Tutto si confondeva in una specie di nebbia. Certe volte,

a esser sinceri, si poteva mettere la mano su qualche menzogna sicura. Non era vero, per

esempio, come era dichiarato nei manuali di Storia del Partito, che il Partito avesse inven-

tato gli aeroplani. Lui ricordava di aver visto aeroplani fin da quand’era bambino. E tuttavia

non si poteva provarlo. Non c’era mai nessuna prova.

Fase 8.

tempo: 120’

Si prosegue con questa metodologia anche per i due argomenti-guida succes-

sivi:

L’URSS e i problemi della destalinizzazione

e

Lo sfaldamento del blocco orientale

,

avendo sempre cura di collocarli nel programma della storia generale.

Un possibile testo da proporre è un brano dell’autobiografia di Margarete Bu-

ber-Neumann,

Prigioniera di Stalin e Hitler

.

Documento 2

2

A poco a poco feci conoscenza con le mie compagne di cella russe. Certo, erano delle ben

strane detenute “politiche”. A parte Tasso, durante la mia carcerazione alla Butirka non udii

mai una russa pronunciare una sola parola di critica nei confronti del regime sovietico [...]

si coalizzavano addirittura in cricche che gareggiavano nel proclamare devozione e fedeltà

al Partito.

Loro portavoce era Katja Semjonova [...]. Le chiesi per quale motivo era stata arrestata.

“Sono vittima di una congiura trockista. Ma questi criminali me la pagheranno. Sentiranno

ancora parlare di me” si scaldò. “Allora anche tu sei innocente come tutte noi?”, continuai.

Replicò eccitata: “Come puoi dire una cosa simile! Conosco solo il mio caso e quello di al-

cune amiche [...]”. “Ma Katja, non credi che le altre detenute di questa cella siano innocenti

quanto te? Molte ti hanno già parlato delle accuse mosse contro di loro. Non hai avuto

l’impressione che siano state condannate ingiustamente?” Con un’espressione fanatica si-

bilò: “Non ne arrestano abbastanza! Dobbiamo proteggerci dai traditori. Che importa se

anche un paio di innocenti cadono nella rete? Non si fa una frittata senza rompere le uova”.

Katja non aveva imparato nulla dalla sua esperienza. Era certa di non aver commesso alcun

2

M. Buber-Neumann,

Prigioniera di Stalin e Hitler

, Il Mulino, Bologna 1994, pp. 32-34. Marga-

rete Buber-Neumann era una comunista tedesca. Riparò in Unione Sovietica per sfuggire

al nazismo, ma venne arrestata e spedita nel campo di lavoro di Karaganda in Siberia. Nel

1940 venne consegnata dai sovietici alla polizia nazista e infine internata a Ravensbrück,

ove rimase fino al 1945. Le sue memorie vennero pubblicate nel 1948.