

Capitolo 2
Esempi di unità di apprendimento
123
www.
edises
.it
disponibilità e la strumentazione informatica in dotazione nell’istituto.
Questa valutazione non può essere sicuramente oggettiva in tutti i suoi
elementi, ma va analizzata secondo criteri più “soggettivi” come l’aspetto
estetico, la chiarezza, la completezza dei contenuti trasmessi in modo ac-
cessibile anche ai “profani”, la piacevolezza e la leggerezza nella lettura o
visione, la facilità di accesso ad un percorso non lineare (soprattutto se si
tratta di prodotto multimediale).
Fasi di realizzazione
Fase 1.
L’insegnante di tedesco spiega l’attività e le motivazioni a sostegno
con esempi atti ad evidenziare come gli stereotipi possano risultare irritan-
ti specialmente quando il preconcetto viene percepito dall’interlocutore o
quando esso sia palesemente manifestato. Invita gli studenti a parlare, in
base alla loro esperienza personale, di episodi sgradevoli o imbarazzanti in
cui siano stati protagonisti o vittime a causa dell’ignoranza dei codici cultu-
rali delle persone coinvolte. Conclude sottolineando la necessità di amplia-
re le loro conoscenze per superare i pregiudizi, che finiscono sempre per al-
lontanare le persone, quando, al contrario, nella nostra società globalizzata,
abbiamo non solo la necessità, ma anche il dovere di accorciare le distanze e
di avvicinare i popoli (30'). Distribuisce quindi copie di un articolo apparso
su un sito a proposito di Tedeschi e Italiani. Ne riportiamo di seguito il testo
opportunamente ridotto.
Die Deutschen lieben die Italiener, aber sie schätzen sie nicht.
Ist dieser Satz nur ein Gag, ein Wortspiel ohne realen Hintergrund? Entscheiden Sie
selbst!
Die Deutschen lieben die Italiener...
Die erste große Liebe (historisch gesehen) war im 18. und 19. Jahrhundert die der Schrift-
steller, Maler und Künstler (bestes Beispiel: Goethe). Die Objekte dieser Liebe waren
nicht so sehr die Italiener, sondern die klassische Kultur Italiens – die Schlüsselworte
waren „Antikes Rom, Ruinen, Renaissance und Romantik“. Scharen von sehnsüchtigen
Italienromantikern überschwemmten auf Goethes Spuren das Land der Sonne und die
Italiener haben oft gar nicht kapiert, was diese blassen Gesichter mit dem verzückten
Ausdruck eigentlich bei ihnen wollten.
Die zweite „Welle der Liebe“ hat die Italiener seit Beginn der 50er Jahre des 20.
Jahrhunderts erfasst – die Schlüsselworte waren nun „Sonne, Strand, Spaghetti und
Pizza“, für einige auch „ti amo“. Die Liebe der Deutschen steigerte sich noch, wenn
es außer Sonne, Strand und Spaghetti auch Würstchen, deutsches Bier und richtigen
Filterkaffee gab.
Der letzte Ausdruck dieser Liebe ist ein wenig raffinierter, ich würde sagen, fast eine
intellektuelle Version davon. Für gewisse Deutsche (besonders zwischen 30 und 50
Jahren, gewöhnlich aus sozial gehobener Schicht) stellt die italienische Lebensart ein
Ideal dar. Der Italiener ist – per Definition – spontan und sympatisch, lebendig, sor-
glos und phantasievoll, oft auch ausgestattet mit einem künstlerischen Touch. Und
das italienische Essen ist unübertroffen – besonders in den teuersten italienischen