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La prova scritta del concorso per dirigenti scolastici
L’essere umano è qui “letto” attraverso il triplice filtro delle culture che sono alla
base della nostra civiltà italiana ed europea: la
cultura cristiana
, imperniata sul con-
cetto di “persona”; la
cultura illuminista
, imperniata sul concetto del “
citoyen
- cittadi-
no”; la
cultura socialista
, imperniata sul concetto di “lavoratore”.
Di conseguenza:
>
>
“La Repubblica detta le norme generali sull’istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli
ordini e gradi
” (art. 33, comma 2);
>
>
“L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita”
(art. 34,
comma 2);
>
>
“I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti
degli studi”
(art. 34, comma 3).
Il legislatore, nel momento in cui emanava la norma di tutela della libertà di inse-
gnamento, l’ha finalizzata alla piena formazione della personalità degli alunni, da
attuare nel rispetto della coscienza morale e civile degli alunni stessi. L’espressione
richiama l’art. 2 Cost. che afferma “
La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviola-
bili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità…
”.
Quesito A.2
Qual è il fondamento del diritto allo studio nel sistema scolastico italiano?
Nell’ordinamento italiano il diritto allo studio è un diritto soggettivo che trova il suo
fondamento nell’art. 34 della Costituzione, ove si afferma il diritto dei capaci e me-
ritevoli, anche se privi di mezzi, di raggiungere i gradi più alti degli studi.
Lo stesso
art. 34 prosegue: “
La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle
famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso”.
Tale diritto è tutelato in tutto il percorso dell’istruzione, sia in quello dell’obbligo sia in
quello successivo all’obbligo nonché in quello universitario.
Poiché il sistema scolastico-formativo costituisce uno dei luoghi precipuamente
dedicati a favorire “
il pieno sviluppo della persona umana
”, la radice prima del diritto
allo studio si trova nel citato art. 3, comma 2, della Costituzione, che impegna la
Repubblica a favorire per tutti l’uguaglianza dei punti di partenza.
A ciò si collega l’art. 9, il quale afferma che la Repubblica promuove lo sviluppo
della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.
L’art. 30 indica a chi spetta il dovere primario di realizzare il diritto allo studio:
“È dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del
matrimonio”.
Ma in ciò i genitori non sono lasciati a se stessi, soprattutto “
se privi di
mezzi
”, in forza del citato comma 2 dell’art. 34 della Costituzione.
Per gli alunni con Bisogni Educativi Speciali il legislatore ha emanato specifiche
norme a sostegno del diritto allo studio. Anzitutto, per le persone con
handicap
, la leg-
ge n. 104/1992 garantisce il diritto all’educazione e all’istruzione nelle classi comuni
delle scuole di ogni ordine e grado (art. 12). Il decreto legislativo 13 aprile 2017, n.
66 ha ulteriormente promosso l’inclusione scolastica degli studenti con disabilità,
garantendo loro strategie educative e didattiche finalizzate allo sviluppo delle poten-
zialità di ciascuno. Per le persone con Disturbi Specifici di Apprendimento, la legge