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22

La prova scritta del concorso per dirigenti scolastici

L’essere umano è qui “letto” attraverso il triplice filtro delle culture che sono alla

base della nostra civiltà italiana ed europea: la

cultura cristiana

, imperniata sul con-

cetto di “persona”; la

cultura illuminista

, imperniata sul concetto del “

citoyen

- cittadi-

no”; la

cultura socialista

, imperniata sul concetto di “lavoratore”.

Di conseguenza:

>

>

“La Repubblica detta le norme generali sull’istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli

ordini e gradi

” (art. 33, comma 2);

>

>

“L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita”

(art. 34,

comma 2);

>

>

“I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti

degli studi”

(art. 34, comma 3).

Il legislatore, nel momento in cui emanava la norma di tutela della libertà di inse-

gnamento, l’ha finalizzata alla piena formazione della personalità degli alunni, da

attuare nel rispetto della coscienza morale e civile degli alunni stessi. L’espressione

richiama l’art. 2 Cost. che afferma “

La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviola-

bili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità…

”.

Quesito A.2

Qual è il fondamento del diritto allo studio nel sistema scolastico italiano?

Nell’ordinamento italiano il diritto allo studio è un diritto soggettivo che trova il suo

fondamento nell’art. 34 della Costituzione, ove si afferma il diritto dei capaci e me-

ritevoli, anche se privi di mezzi, di raggiungere i gradi più alti degli studi.

Lo stesso

art. 34 prosegue: “

La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle

famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso”.

Tale diritto è tutelato in tutto il percorso dell’istruzione, sia in quello dell’obbligo sia in

quello successivo all’obbligo nonché in quello universitario.

Poiché il sistema scolastico-formativo costituisce uno dei luoghi precipuamente

dedicati a favorire “

il pieno sviluppo della persona umana

”, la radice prima del diritto

allo studio si trova nel citato art. 3, comma 2, della Costituzione, che impegna la

Repubblica a favorire per tutti l’uguaglianza dei punti di partenza.

A ciò si collega l’art. 9, il quale afferma che la Repubblica promuove lo sviluppo

della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.

L’art. 30 indica a chi spetta il dovere primario di realizzare il diritto allo studio:

“È dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del

matrimonio”.

Ma in ciò i genitori non sono lasciati a se stessi, soprattutto “

se privi di

mezzi

”, in forza del citato comma 2 dell’art. 34 della Costituzione.

Per gli alunni con Bisogni Educativi Speciali il legislatore ha emanato specifiche

norme a sostegno del diritto allo studio. Anzitutto, per le persone con

handicap

, la leg-

ge n. 104/1992 garantisce il diritto all’educazione e all’istruzione nelle classi comuni

delle scuole di ogni ordine e grado (art. 12). Il decreto legislativo 13 aprile 2017, n.

66 ha ulteriormente promosso l’inclusione scolastica degli studenti con disabilità,

garantendo loro strategie educative e didattiche finalizzate allo sviluppo delle poten-

zialità di ciascuno. Per le persone con Disturbi Specifici di Apprendimento, la legge