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Un altro indicatore importante:
la circonferenza vita
Oltre al proprio grado di sovrappeso, è impor-
tante conoscere anche la localizzazione del gras-
so corporeo.
Con la semplice misurazione della Circonferen-
za Vita (CV) possiamo valutare l’accumulo di
grasso addominale, in quanto
maggiore è la
misura della circonferenza vita
,
maggiore è il
rischio cardiovascolare
.
•
L’obesità addominale
(
obesità androide
) è
caratterizzata da un tipo di grasso, che fa as-
sumere al corpo la cosiddetta conformazione
“a mela”, concentrato all’interno della cavità
addominale e distribuito tra gli organi interni
e il tronco.
•
L’obesità periferica
(
obesità ginoide
) è tipica
del sesso femminile, si caratterizza per una
distribuzione delle masse adipose nella metà
inferiore dell’addome, nelle regioni glutee e in
quelle femorali, ed è nota come distribuzione
“a pera”.
Tra i due tipi di obesità, quella addominale è
chiaramente la più pericolosa, tanto da essere
considerata uno dei più importanti fattori di ri-
schio di morbilità e mortalità per malattie car-
diovascolari.
La pericolosità del tessuto adiposo è dovuta alla
capacità di determinare una resistenza dei tessuti
periferici (muscolo e fegato) all’azione dell’insu-
lina (
insulino-resistenza
)
favorendo
, in tal modo,
lo sviluppo del diabete
. Inoltre, la resistenza in-
sulinica è in qualche modo responsabile anche
dell’incremento dei valori di pressione arteriosa
e delle alterazioni che possono aversi a carico del
profilo lipidemico (incremento dei trigliceridi,
riduzione del colesterolo cosiddetto
buono
, cioè
del colesterolo HDL). Tutte queste alterazioni fa-
voriscono la formazione di placche arteriosclero-
tiche nelle nostre arterie che possono, poi, essere
responsabili di eventi clinici gravi, talora anche
mortali, come l’infarto del miocardio e l’ictus.
La circonferenza vita negli uomini non deve es-
sere superiore a 102 cm e nella donna deve esse-
re inferiore a 88 cm.
L’obesità addominale, dunque, è un importante
fattore di rischio poiché comporta l’aumento di:
•
insulino-resistenza: il tessuto adiposo utiliz-
za l’insulina per promuovere l’ingresso dei
trigliceridi nell’interno delle cellule adipo-
se (adipociti) sottraendola, quindi, alla sua
principale attività, che è quella di permettere
l’ingresso del glucosio nelle cellule muscolari