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Capitolo 1

Dalla cooperazione di settore all’Unione europea

323

il 18 aprile 1951 con la rma del Trattato. La Comunità, che venne istituita a partire

dal 23 luglio 1952, ebbe una durata di 50 anni.

Dopo il carbone e l’acciaio, all’ordine del giorno dell’agenda europea si pose il

problema della difesa comune. Nacque così il progetto di una

Comunità europea

di difesa

(CED), il cui trattato istitutivo fu rmato il 27 maggio 1952 a Parigi. Il

Trattato prevedeva anche l’elaborazione di uno Statuto per una futura Comunità

politica europea da parte dell’Assemblea della CECA integrata da ulteriori 6 mem-

bri. Si trattava di una questione delicata, che intaccava direttamente le più gelose

prerogative sovrane degli Stati membri. Ed infatti, il Parlamento francese nel 1954

decise di rinviare

sine die

il voto di rati ca del Trattato CED, sancendo il fallimento

non solo dell’unione militare ma anche del progetto costituente di unione politica.

1.3

I Trattati di Roma del 1957

Per evitare che il fallimento della CED si trasformasse nella ne dello stesso progetto

di unione europea, era necessario procedere ancora una volta per piccoli passi. Si

pensò, allora, di adottare il metodo Schuman per la creazione di una Comunità eu-

ropea dell’energia atomica e si progettò, altresì, la creazione di un mercato comune a

livello generale, cioè non limitato a un determinato settore economico. In sostanza,

si procedeva sulla via dell’integrazione economica fra gli Stati europei come presup-

posto per una futura unione politica. Nel 1955 la

Conferenza di Messina

dei ministri

degli esteri dei Paesi aderenti alla CECA gettò le basi per la rma, il 25 marzo 1957, dei

due

Trattati di Roma

, quello istitutivo della

Comunità europea dell’energia atomica

(CEEA o Euratom) e quello istitutivo della

Comunità economica europea

(CEE).

In particolare, la CEE mirava a conseguire due fondamentali obiettivi:

>

l’instaurazione di un

mercato comune

;

>

il graduale

ravvicinamento delle politiche economiche

degli Stati membri.

Per raggiungere di tali obiettivi, la CEE s’impegnava:

>

a creare un’

unione doganale

, ossia a consentire la libera circolazione dei prodotti

europei all’interno della Comunità, abolendo i dazi doganali e le restrizioni quanti-

tative all’entrata e all’uscita delle merci, come pure di tutte le altre misure di effetto

equivalente, e istituire una tariffa doganale comune e una politica commerciale

comune nei confronti degli Stati terzi;

>

a consentire la

libera circolazione

non solo dei prodotti (

merci

e

servizi

), ma anche

dei fattori produttivi (

capitali

e

persone

), così da eliminare ostacoli di tipo prote-

zionistico e garantire alle economie nazionali maggiori possibilità di espansione;

>

a svolgere

politiche comuni

, ossia politiche riservate esclusivamente alle istituzioni

comunitarie, al ne di sostenere l’introduzione del mercato comune (politica com-

merciale nei confronti degli Stati terzi, politica nel settore dell’agricoltura e politica

nel settore dei trasporti);

>

a introdurre un regime per impedire che la

libera concorrenza

fra gli operatori

economici, privati e pubblici, fosse falsata;

>

a introdurre delle procedure per il

coordinamento delle politiche economiche de-

gli Stati membri

per tutto ciò che esulasse dalle quattro libertà di circolazione e

dalle politiche comuni, la cui realizzazione fosse riservata alla Comunità;