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Libro III
Diritto dell’Unione europea
(rispettivamente capo del governo italiano e tedesco) avviarono una strategia tesa
all’uni cazione politica dell’Europa. Nel maggio del 1948 si tenne all’Aia, presieduto
da
Winston Churcill
, il condottiero che guidò l’Inghilterra durante la Seconda Guer-
ra Mondiale, il
Congresso per l’Europa
, con 800 delegati, dal quale scaturì, un anno
dopo, il 5 maggio 1949, il
Consiglio d’Europa
, la cui principale conquista sarebbe
stata la rma, il 4 novembre 1950, della
Convenzione Europea per la salvaguardia dei
Diritti dell’Uomo e delle libertà fondamentali
(CEDU).
Nel frattempo gli Stati Uniti, per favorire la ricostruzione dell’Europa in funzione an-
ti-sovietica e lo sviluppo della stessa industria americana, elaborarono un program-
ma di aiuti denominato
European Recovery Program
(ERP) o, dal nome del suo ideato-
re,
Piano Marshall
. Per gestire tale ambizioso piano, a livello europeo venne creata,
il 16 aprile 1948, l’
Organizzazione europea per la cooperazione economica
(OECE)
con sede a Parigi, cui aderirono diversi Paesi europei, fra i quali la Germania fede-
rale nel 1955. All’OECE fu af dato il compito transitorio di distribuire gli incentivi
nanziari del Piano Marshall, cui af ancare l’avvio del processo di liberalizzazione
degli scambi tra i Paesi partecipanti, e a tale scopo venne creata nel 1950 l’
Unione
europea dei pagamenti
(UEP).
Sul piano militare, di fronte alla minaccia rappresentata dall’Unione sovietica che,
dopo essersi ri utata di partecipare al Piano Marshall, estese la sua egemonia sui Pa-
esi dell’Europa dell’Est e cercò di attuare il blocco dei settori occidentali di Berlino,
gli Stati occidentali europei diedero vita nel 1948 al
Trattato istitutivo dell’Unione
occidentale
tra Belgio, Francia, Lussemburgo, Paesi Bassi e Regno Unito, cui aderi-
rono successivamente Italia e Germania (
Unione dell’Europa occidentale
– UEO),
e nel 1949 all’
Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico
(NATO), alla quale
parteciparono anche gli Stati Uniti e altri Paesi non europei.
1.2
La prima Comunità europea
Se l’OECE e il Consiglio d’Europa rappresentavano momenti di cooperazione politi-
ca e l’Unione occidentale e la NATO avevano nalità prettamente militari, negli anni
Cinquanta del Novecento cominciò a farsi strada l’idea che l’obiettivo di una pace
duratura fra gli Stati potesse essere perseguito con maggiore ef cacia attraverso un
loro riavvicinamento in settori e ambiti de niti ma cruciali. In particolare, si sottoli-
neò la necessità di un legame stretto e de nitivo tra Francia e Germania, da sempre
al centro della patologia dei rapporti tra i Paesi europei. L’idea, elaborata soprattutto
dal commissario francese al piano per la ricostruzione dell’industria,
Jean Monnet
,
era quella di realizzare una cooperazione fra questi due Paesi nel settore carbo-side-
rurgico, chiave della potenza economica e arsenale in cui si forgiavano le armi.
L’occasione per pubblicizzare il progetto fu un incontro previsto per il 10 maggio
1950 a Parigi fra i ministri degli esteri francese, inglese e americano. Il primo, Ro-
bert Schuman, il 9 maggio pronunciò la famosa
dichiarazione Schuman
, nella quale
si prospettava il superamento del contrasto secolare tra Francia e Germania, legato
anche alla produzione del
carbone
e dell’
acciaio
, attraverso la creazione di un’
Alta Au-
torità
sotto il cui controllo mettere l’insieme della produzione franco-tedesca di tali
materie prime nel quadro di un’organizzazione alla quale potessero aderire anche
gli altri Paesi europei. Il 20 giugno 1950 si aprì così la Conferenza del
Trattato isti-
tutivo della Comunità europea del carbone e dell’acciaio
, i cui lavori si conclusero