

3. La Riforma in Europa centrale
I punti-chiave
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Nel Cinquecento si diffonde, soprattutto in Europa centrale, la pro-
fonda esigenza di un rinnovamento politico e religioso volto all’ab-
battimento delle vecchie strutture di potere, l’Impero da un lato e
le gerarchie ecclesiastiche dall’altro.
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Di fronte alla dilagante corruzione della chiesa nasce un movimento
chiamato Umanesimo cristiano che propone un recupero della vena
autentica del cristianesimo, quella delle origini, attraverso la riscoper-
ta e la rilettura delle
Scritture
, incoraggiando un rapporto diretto e
senza mediazioni tra i fedeli e Dio. Questi diventano i punti cardine
dei movimenti riformatori dell’epoca.
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Rappresentanti della Riforma sono Martin Lutero, Erasmo da Rotter-
dam, Giovanni Calvino e Ulrich Zwingli che seppure in modi diversi
contribuiscono alla diffusione di una religiosità rinnovata ispirata alla
Parola di Dio e alla nascita delle Chiese nazionali in contrapposizio-
ne alle ingombranti e corrotte istituzioni della chiesa cattolica.
3.1. Caratteri generali
Nel XVI secolo tutta l’Europa è investita da un fermento reli-
gioso, politico e culturale che mai si era avuto prima. Uno dei
motivi di questa effervescenza sta nel
declino delle vecchie
strutture di potere
, del Sacro Romano Impero da un lato e
della chiesa di Roma dall’altro. Venute meno le spinte accentra-
trici di queste due mastodontiche istituzioni, si sente, soprattut-
to in Europa centrale, l’esigenza di instaurare una
realtà politi-
ca nazionale
cui corrisponda uno
spirito religioso nazionale
(che si traduca nella costituzione di Chiese nazionali).
La nascita dello stato moderno, che come abbiamo visto fu
fondamentale per lo sviluppo del Rinascimento in Italia, in
Europa centrale porta verso una ristrutturazione dell’ordine
politico-religioso stabilito. In questo senso vanno considerati i
movimenti di
Riforma
che trovano in
Erasmo da Rotterdam
,
Martin Lutero
,
Giovanni Calvino
e
Huldrych Zwingli
gli
interpreti privilegiati.