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Metodi e strumenti per l’insegnamento e l’apprendimento della Chimica

ra, ma non per questo nocivi. Molti farmaci sono composti chimici artificiali (non esi-

stenti in natura) assolutamente benefici, poiché ci consentono di curare molte delle

patologie che colpiscono l’uomo; l’allungamento della vita media che si è riscontrata

negli ultimi decenni è in gran parte da attribuire ai farmaci, prodotti dall’industria

chimica farmaceutica.

Gli anestetici utilizzati in chirurgia sono composti chimici artificiali di indubbia rile-

vanza: immaginate di dover essere operati di appendicite senza che il chirurgo abbia

a sua disposizione l’anestetico, o in assenza di antibiotici per limitare il rischio di infe-

zione post-operatorio!

Il latte materno è un’incredibile miscela di composti chimici (vitamine, carboidrati, sali

minerali, anticorpi, lipidi, proteine) magistralmente prodotta dalla natura, inimitabile

per le sue proprietà e fondamentale per la corretta nutrizione dei neonati nei primi mesi

di vita. Tutti gli alimenti sono una miscela di centinaia di componenti chimici in propor-

zioni variabili; generalizzando, i prodotti naturali sono prodotti chimici.

Analogamente, moltissime tossine e veleni prodotti come arma di difesa da alcune

specie animali sono composti chimici naturali, ma assolutamente nocivi se non

mortali (es. il veleno dello scorpione, di alcuni serpenti, della vedova nera). Eppu-

re, secondo la terminologia correntemente utilizzata, potremmo definirli “prodotti

biologici”.

Capolavori d’arte di ogni tempo (gli affreschi della cappella Sistina, i dipinti del

periodo impressionista, le iscrizioni rupestri del Paleolitico) non sarebbero stati rea-

lizzabili se gli artisti non avessero avuto a disposizione determinati composti chimici

(naturali o artificiali) prodotti dalle conoscenze anche empiriche del loro tempo

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.

Si potrebbe continuare evidenziando le basi chimiche dei nostri sensi

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:

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la vista

: l’immagine di un qualsiasi oggetto sulla nostra retina è dovuta alla reazio-

ne chimica di molecole presenti nei bastoncelli (cellule della retina) favorita dalla

luce; la reazione libera energia che viene trasformata in impulso elettrico, trasmes-

sa al nostro cervello mediante il nervo ottico ed elaborata a formare l’immagine.

Alla base di questo complesso processo, ad oggi non ancora completamente deci-

frato, vi è la trasformazione chimica;

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l’olfatto

: la nostra percezione olfattiva è strettamente dipendente dalle interazioni

tra molecole volatili in grado di raggiungere i nostri recettori olfattivi. Quando

questi ultimi incontrano ed interagiscono chimicamente con le molecole respon-

sabili degli odori, viene prodotto un segnale nervoso che arriva al nostro cervello e

che viene interpretato, portandoci ad individuare l’odore percepito.

Diversamente da quanto visto finora sulla chimica e sulla sua percezione, strana-

mente il sostantivo “molecola” e il corrispondente aggettivo “molecolare” non hanno

connotazioni negative, come possiamo dedurre anche dalla diffusione della “cucina

molecolare” o “gastronomia molecolare”, considerata una sperimentazione di nuove

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 Philip Ball,

Colore. Una biografia. Tra arte, storia e chimica, la bellezza e i misteri del mondo del colore

;

Adriano Zecchina,

La chimica e l’evoluzione della pittura

, Ed. Zanichelli 2012.

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 In genere il gusto e l’olfatto vengono definiti “sensi chimici”. Il ruolo del gusto nell’influen-

zare la nostra alimentazione e soprattutto l’industria alimentare è descritto ne

Il cervello goloso

di André Holley.