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Prova ufficiale
a.a. 2012/2013
11
44) Sulla base delle informazioni for-
nite dal brano, quale delle seguenti af-
fermazioni è corretta?
A. Il corso di musica dura sei mesi
B. Tanzi insegna nel corso che dura tre
mesi
C. Giusti insegna nel corso che dura do-
dici mesi
D. Il corso di dattilografia dura nove
mesi
E. Bruni insegna nel corso di dattilo-
grafia
45) Il corso che ha durata maggiore è:
A. quello in cui insegna Rossi
B. quello in cui insegna Bruni
C. quello di informatica
D. quello di dattilografia
E. quello in cui insegna Tanzi
Leggere il brano e rispondere ai que-
siti 46-52 solo in base alle informazio-
ni in esso contenute (esplicitamente o
implicitamente) e non in base a quan-
to il candidato eventualmente conosca
sull’argomento.
Gotama Siddharta apparteneva a una
nobile stirpe. Fino a ventinove anni con-
dusse un’agiata esistenza. Cominciò poi
a sentirsi sempre più insoddisfatto dei
piaceri della vita e decise di lasciare la
famiglia e il suo mondo per dedicarsi
alla vita ascetica. Seguì la dottrina yoga,
mortificando la propria carne, nella spe-
ranza di raggiungere l’unione mistica
con Brahama predicata dalla dottrina
religiosa del suo tempo. Il suo tentativo
fallì.
Disilluso, Gotama Siddharta cessò di
digiunare e, abbandonata la vita eremi-
tica, si diresse al più vicino villaggio e
mangiò. Qui, mentre sedeva all’ombra
di un albero, ricevette l’illuminazione
che gli indicò la via, per tanto tempo ri-
cercata. Da allora ebbe inizio una lunga
predicazione nella quale il Buddha, «l’il-
luminato», elaborò e diffuse il suo pen-
siero, che modificava profondamente i
contenuti del Brahamanesimo.
Nella città santa di Benares tenne il suo
primo sermone, che compendia le carat-
teristiche salienti del suo pensiero: «Ci
sono due estremi, o discepoli, che l’uo-
mo che ha rinunciato al mondo non do-
vrebbe seguire: una è la pratica abituale
di quelle cose la cui attrazione dipende
dalle passioni, e specialmente dalla sen-
sualità – e questo è basso, ignobile, inde-
gno, vano, adatto solo a coloro che sono
attaccati alle cose terrene – e la pratica
abituale della macerazione, che è do-
lorosa, indegna, vana. C’è un pensiero
che passa nel mezzo, o discepoli, ed evi-
ta questi due estremi… la via che apre
gli occhi all’intelligenza, che porta alla
pace della mente, a una più alta saggez-
za, alla piena illuminazione, al Nirvana!
Per raggiungere il Nirvana occorreva
seguire il «sacro sentiero a otto dirama-
zioni»: purezza nella fede, nella volon-
tà, nel linguaggio, nella condotta, nei
mezzi di esistenza, nella memoria, nella
meditazione. Il fine da raggiungere era
una mistica unione con il grande spirito
del mondo; i mezzi indicati erano una
serie di norme di vita quotidiana. Il con-
seguimento del Nirvana, cioè della libe-
razione dalle passioni che costringono
l’uomo alla continua reincarnazione,
passava dunque attraverso una condotta
morale esemplare, non attraverso la vita
ascetica e la vita lontano dal mondo».
Buddha non era interessato né ai proble-
mi della vita nell’oltretomba, né a quelli
sull’esistenza degli dei. Né riti, né templi
servono all’uomo, ma principi morali
sui quali modellare la propria condotta
nella vita terrena. Si comprende dun-
que come in questa visione i rapporti
dell’uomo con i suoi simili divenissero
un aspetto centrale del suo pensiero. La