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Premessa
salvaguardia e di recupero del patrimonio naturale, affinché le generazioni fu-
ture possano giovarsi di una natura non avvelenata ed esaurita nelle sue risorse
non rinnovabili. Riciclaggio e smaltimento dei rifiuti, lotta all’inquinamento,
sviluppo delle tecniche di produzione delle energie rinnovabili, tutela della
biodiversità: sono tutti temi di forte rilevanza geografica, in cui è essenziale il
raccordo con altre discipline scientifiche e tecniche. Il punto di convergenza
sfocia necessariamente nell’educazione all’ambiente e allo sviluppo, compatibile
con le esigenze degli uomini e dei popoli, purché queste si mantengano entro
la capacità di carico degli ecosistemi.
Fare geografia a scuola vuol dire formare cittadini del mondo consapevoli, au-
tonomi, responsabili e critici, che sappiano convivere con il loro ambiente e
sappiano modificarlo in modo creativo e sostenibile guardando al futuro
1
.
L’evoluzione dell’insegnamento della Geografia nel sistema
scolastico italiano
La
legge Casati
del
1859
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ritaglia uno spazio per la Geografia nei programmi
della scuola post-unitaria. Si tratta di una geografia descrittiva, trasmessa come
una lettura ai ragazzi della scuola elementare. Nella terza classe i programmi
pongono l’accento sulla nomenclatura, sulla descrizione della forma della Terra,
nella quarta classe si avvia lo studio della divisione politica dell’Europa e delle
principali metropoli mentre all’Italia vengono dedicate brevi letture.
La
legge Coppino
del
1887
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mantiene l’impianto disciplinare della Casati, nei
programmi viene introdotto lo studio della cartografia, delle coordinate geo-
grafiche, la lettura delle carte murali e dei globi.
I
programmi del Ministro Gabelli
del
1888
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introducono nella scuola elementare
le esercitazioni di cartografia. L’impostazione metodologica è quella induttiva,
che parte dallo studio del particolare e giunge a più vaste generalizzazioni.
Gli studenti della classe terza iniziano a disegnare il cortile della scuola, poi il
quartiere, quindi localizzano i luoghi della vita pubblica del comune, a segui-
re individuano per aree omogenee le regioni, infine affrontano la cartografia
dell’Italia, dell’Europa e del Mondo.
Le mappe e le carte geografiche diventano un importante strumento per l’in-
dagine geografica e sul finire del secolo forniscono un supporto all’ideologia
nazionalista. In questi decenni il compito della scuola è quello di “scaldare il
sentimento di italianità” e costruire un pensiero patriottico.
1
Ministero della Pubblica Istruzione, Indicazioni per il curricolo per la scuola dell'infanzia
e del primo ciclo di istruzione, settembre 2007.
2
R D 15.09.1860, Regolamento di applicazione con programmi annessi, e Circ. 26.11.1860,
Istruzioni ai maestri e commento ai programmi.
3
L. 3961, 15.07.1877, Legge Coppino.
4
RD 5724, 25.09.1888, Ministro Paolo Boselli (1888-1891).