Table of Contents Table of Contents
Previous Page  31 / 36 Next Page
Basic version Information
Show Menu
Previous Page 31 / 36 Next Page
Page Background

Capitolo

1

  La natura della materia

5

www.

edises

.it

cosmici) a migliaia di chilometri (onde elettriche) ed è riportato nella Figura

1.2. La luce visibile, cioè quella parte dello spettro elettromagnetico percepibi-

le dall’occhio umano, è costituita da radiazioni con lunghezze d’onda compre-

se tra circa 400 nm (luce violetta) e circa 800 nm (luce rossa).

Lunghezza d’onda

Tipo di

radiazione

10

–5

nm

Raggi cosmici

10

–3

nm

Raggi

g

10

–1

nm

Raggi X

2 × 10

2

nm

Raggi ultravioletti

3,8 × 10

2

nm

Visibile

7,6 × 10

2

nm

5 × 10

3

nm

Vicino infrarosso

10

5

nm

Lontano infrarosso

10

7

nm

Microonde

5,5 × 10

11

nm

Radioonde

4,8 × 10

12

nm

Onde elettriche

Violetto 400-435 nm

Blu

435-480 nm

Verde

500-560 nm

Giallo 580-595 nm

Arancio 595-605 nm

Rosso

605-800 nm

Figura 1.2 

 Spettro elettromagnetico.

Quando una sostanza viene eccitata (per esempio per riscaldamento), essa

emette delle radiazioni che, fatte passare attraverso un prisma, vengono devia-

te in maniera differente a seconda della loro lunghezza d’onda. Raccogliendo

le radiazioni separate su uno schermo o su una lastra fotografica si ottiene uno

spettro di

emissione

.

Se invece una sostanza viene fatta attraversare da un fascio di luce bianca,

parte delle radiazioni viene assorbita e le rimanenti radiazioni trasmesse danno

luogo ad uno

spettro di

assorbimento

.

Nella luce emessa da un corpo solido portato all’incandescenza sono

presenti tutte le lunghezze d’onda, per cui lo spettro risultante è continuo.

Quando un gas rarefatto viene eccitato (per riscaldamento, con una scarica

elettrica), si ottiene invece uno spettro a righe poiché gli atomi del gas possono

emettere soltanto radiazioni di frequenza definita. Tali spettri sono caratteristi-

ci per ogni elemento e furono osservati per la prima volta da Melville nel 1750.

Il più semplice spettro atomico è quello dell’idrogeno.

L’esistenza degli

spettri

atomici

a

righe

e molte altre proprietà dell’atomo

non erano spiegabili tramite i modelli atomici di Thomson o di Rutherford.

Nel 1913 Niels Bohr, adattando il concetto della quantizzazione dell’energia

al modello classico di Rutherford, propose un nuovo modello atomico che

permise di ricavare esattamente i dati spettrali dell’atomo di idrogeno.