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Parte Prima

Normativa riferita al sistema educativo di istruzione e di formazione

www.

edises

.it

Il focus dell’insegnante creativo deve centrarsi sullo sviluppo, per lo studente, di

un approccio verso la risoluzione di problemi (

problem solving

), promuovendo e valu-

tando il pensiero creativo e la diversità di opinione.

Esistono strategie centrate sullo studente che possono coinvolgere la creazione

di concetti e nuove idee, obiettivi e interessi condivisi, confronti, attivi scambi di

opinioni in piccoli gruppi. Promuovere l’apprendimento e la ricerca basandosi sul-

la risoluzione di problemi prevede il pianificare attività che abbiano un obiettivo

comune; sondare, stimolare il pensiero del discente, investire la sua persona di ruoli

e responsabilità; offrire opportunità di condivisione del compito.

Quando sono gli allievi i protagonisti dell’interazione insegnamento-apprendi-

mento, quando sono loro, e non più l’insegnante, ad assumere un ruolo centrale

diventa altresì possibile promuovere attività didattiche che consentano un approccio

creativo.

Per favorire la scoperta e l’apprendimento attivo è necessario, dunque, che la pra-

tica didattica muova verso la centralizzazione dell’alunno, dedicando ampio spazio

alla ricerca individuale e di gruppo, favorendo in tal modo la scoperta, la conoscen-

za, la creazione di nuovi contenuti, lo sviluppo di un pensiero complesso, di compe-

tenze e di comprensione. Come tale, la creatività dovrebbe essere una “competenza”

fondamentale da sviluppare a scuola, uno strumento strategico che insegnanti ed

educatori dovrebbero portare a massima espressione, essendo un potenziale che

ogni alunno possiede.

Quesito n. 1.8.67.

Dinamica di gruppo e processi di apprendimento

L’apprendimento è facilitato dal confronto costante che la situazione di gruppo

consente. Il continuo paragone con gli altri favorisce la consapevolezza dei risultati

raggiunti dall’individuo, al di fuori del tradizionale schema valutativo dell’autorità.

L’allievo misura il livello del suo apprendimento, non attraverso il giudizio dell’inse-

gnante, che spesso inibisce proprio in quanto proveniente dell’autorità, ma nel con-

fronto con gli altri allievi. Il gruppo agisce anche come facilitatore della maturazione

affettiva. L’affettività tende ad esprimersi in modo personale e irrazionale, cioè in

modo soggettivo e non sociale. L’esperienza di gruppo consente di dare all’affettività

un’espressione socializzata; offre un aiuto a regolare le pulsioni affettive mediando-

le con le esigenze della razionalità del gruppo. Una volta che questa regolazione e

socializzazione dell’affettività è fatta propria dall’individuo, egli potrà controllarla e

utilizzarla nella maniera più efficace (Contessa 1999, pp. 44-46).