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In che modo la curiosità intellettuale, l’interesse, la motivazione e il clima emotivo

che vengono a crearsi attraverso il lavoro degli insegnanti possono diventare fattori

atti a sviluppare la creatività dell’alunno?

La pedagogia contemporanea ha fatto sua l’idea che la creatività sia caratteristica

non esclusiva delle persone “talentuose”: la creatività è una capacità più che una

dote innata, e può essere “educabile” (Dewey) e sviluppata, per cui contesti formativi

in cui la divergenza viene promossa e sollecitata, aiutano a potenziare e rinforzare

atteggiamenti e comportamenti creativi.

Ma cosa si intende con divergenza, in cosa consiste un pensiero divergente, e in

che modo esso è legato alla creatività?

Per Bruner, l’azione creativa innesca una “sorpresa produttiva” e, in essa, un

ruolo importante viene svolto dalla metacognizione. Nella prospettiva cognitivista,

in generale, la creatività viene vista come una funzione dell’io, un insieme di abilità

operative dell’individuo che, combinando i dati, tenta di pervenire a soluzioni effi-

caci.

Il soggetto creativo introduce elementi nuovi e originali nel suo campo d’azione.

Secondo lo psicologo americano J.P. Guilford, iniziatore degli studi sull’intelligenza

creativa, la creatività è un processo che implica la creazione di nuove idee e nuovi

concetti, o nuove associazioni tra idee e concetti già esistenti e la loro trasformazione

e concretizzazione in un prodotto nuovo ed originale. Da un punto di vista scientifi-

co, i prodotti del pensiero creativo (o pensiero divergente) hanno in sé i caratteri di

“originalità” e “appropriatezza”.

Guilford associa, dunque, il concetto di pensiero divergente alla creatività: col-

tivare la creatività e il pensiero divergente vuol dire affinare lo spirito critico che

permette di analizzare e valutare tante soluzioni possibili per un dato problema,

riconoscendo tra pensieri e oggetti connessioni originali, proponendo innovazioni

e cambiamenti, modellando e adattando le conoscenze acquisite ai vari e differenti

contesti che si presenteranno nel corso della vita.

Esporre l’allievo a diversi punti di vista, attraverso il confronto con i suoi pari e

con gli insegnanti, lo aiuta a indagare e a scoprire quel che lo circonda e ad utiliz-

zare prospettive differenti. In tal senso, anche il disaccordo e il conflitto cognitivo

giocano un ruolo essenziale e possono essere fonte di apprendimento concettuale.

Quesito n. 1.8.66

In quale modo ciascun individuo si emancipa nel gruppo e quali sono le sue possibi-

lità di apprendimento?

Abilità e competenze, al contrario della mera trasmissione di nozioni, sono qualità

che si perfezionano nel tempo, sono parte di un processo in fieri che, se adegua-

tamente sollecitato e supportato, non conosce fine. In tal senso, compito dell’edu-

catore non è unicamente trasmettere contenuti ma pianificare e porre in essere

un’azione formativa che sia realmente rivolta agli alunni, tirando fuori e sfruttando

al meglio il caratteristico potenziale creativo di ogni allievo.

1.8

Metodologie e strategie di apprendimento

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