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L’Europa e il resto del mondo dal 2011 a oggi

Il crack di Lehman Brothers, nel 2008, ha costretto l’

Euro-

zona

ad affrontare la crisi delle proprie banche, quindi quella

dei debiti sovrani e dell’economia reale. Il prezzo più caro l’ha

pagato la

Grecia

: nel 2015, il premier Alex

ī

s Tsipras, del parti-

to Syriza, incaricato di negoziare la ristrutturazione del debito

greco con la Banca centrale europea, il Fondo monetario inter-

nazionale e l’Unione europea, ha dovuto accettare, in cambio

di un nuovo programma di aiuti – dopo quelli del 2010 e del

2012 – condizioni di austerità pesantissime per l’economia del

Paese, nonostante la volontà contraria del popolo greco, espres-

sa mediante referendum.

Sebbene l’economia mondiale sia tornata a crescere, e così

anche quella dell’Eurozona, in particolare del

Nord Europa

(Germania, Olanda, Scandinavia), il dibattito su come, nel vec-

chio continente, la ripresa economica debba essere alimentata

divide i paladini delle politiche di contenimento del debito pub-

blico da quanti, al contrario, denunciano rischi di “stagnazione

secolare”, se mancheranno investimenti pubblici.

VICENDE E PROTAGONISTI

Attentati in vari Paesi europei, compiuti da cellule terroristiche dello

Stato islamico o da simpatizzanti dell’organizzazione, hanno mietuto

centinaia di vittime. Sono state colpite, nel 2014, Bruxelles e, nel 2015,

Parigi – con assalti il 7 gennaio alla redazione del settimanale satirico

Charlie Hebdo

e il 13 novembre allo Stade de France e ai bar e ai risto-

ranti del X e XI

arrondissement

, presso la sala concerti Bataclan, in cui

hanno perduto la vita 130 persone –, poi Copenhagen (14 febbraio);

nel 2016 ancora Bruxelles (22 marzo), poi Nizza (14 luglio), Rouen

(26 luglio) e Berlino (19 dicembre); nel 2017, Istanbul – nel nightclub

Reina, 1° gennaio, dove centinaia di persone stavano festeggiando il

nuovo anno – Londra (22 marzo), Stoccolma (7 aprile), ancora Parigi

(20 aprile), poi Manchester – dove il 22 maggio l’esplosione di un

ordigno, al termine del concerto della pop star Ariana Grande, all’in-

terno della sala concerti Manchester Arena, ha causato 22 morti e 120

feriti – e ancora Londra (3 e 19 giugno), quindi Barcellona e Cambrils

(17 agosto); nel 2018, Trèbes (23 marzo) e ancora Parigi (12 maggio).