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I conflitti nel mondo arabo nel secondo decennio del Duemila
i ribelli con armi e finanziamenti, pur escludendo all’inizio un
intervento armato diretto nel conflitto.
Anche la
Libia
, dopo una primissima fase d’insurrezione
popolare, vide esplodere nel Paese una guerra civile fra le forze
militari di Mu‘ammar Gheddafi, al potere dal 1969, e quelle
dei rivoltosi, facenti capo al Consiglio nazionale di transizione.
La durissima repressione messa in atto dal
rais
spinse l’ONU a
istituire sul Paese una
no fly zone
, a protezione della popolazione
civile, legittimando l’intervento militare a opera di una coalizio-
ne internazionale.
Il conflitto armato, in questa prima fase, cessò ufficialmente il
21 ottobre 2011, con la cattura e l’uccisione di Gheddafi, ma la
struttura tribale della società libica – oltre che l’accentuato anta-
gonismo fra la parte tripolitana e del Fezzan, fedeli al decaduto
regime, e quella cirenaica, storico focolare dell’opposizione –
gettò il Paese nel caos.
16.2. Lo Stato islamico
La sera del 29 giugno 2014,
Ab
ū
Bakr al Baghd
ā
d
ī
, guida
politica e spirituale dello
S
tato islamico dell’Iraq e della
S
iria
(ISIS) – organizzazione jihadista d’ispirazione salafita fondata
nel 2006 con il nome di Stato islamico dell’Iraq, per combattere
l’occupazione militare americana e il governo sciita sostenuto
dagli Stati Uniti all’indomani della capitolazione di Saddam
Hussein – proclamava dalla moschea di Mosul la restaurazione
del Califfato islamico sui territori conquistati nell’Iraq occiden-
tale e nella Siria nord-orientale, chiamando i musulmani di ogni
parte del mondo a giurargli fedeltà, quale nuovo califfo, e ad
unirsi al jihad globale contro gli infedeli.
La costituzione in Medio Oriente di una nazione islamica
fondamentalista, per lavare l’onta della “grande offesa” coloniale
patita nel ventesimo secolo ad opera delle potenze occidentali,
costituiva l’obiettivo principale dell’organizzazione. Il progetto
di restaurazione – dopo le rivendicazioni territoriali sui gover-
natorati sunniti iracheni di Baghdad, al-Anb
ā
r, Diy
ā
la, Kirkuk