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Esercitazione 2
5) Quale tra le seguenti affermazioni è FALSA relativamente al brano?
A.
La spesa media per il conto corrente è inferiore per giovani e pensio-
nati rispetto ai nuclei familiari con uno o due redditi
B. Non sempre i nuclei familiari monoreddito spendono, per il conto
corrente, meno di quelli con due redditi
C.
Non sempre i nuclei familiari monoreddito spendono, per il conto
corrente, più di quelli con due redditi
D. I nuclei familiari monoreddito spendono in media, per il conto cor-
rente online, meno di quelli con due redditi
E. I nuclei familiari con due redditi spendono in media, per il conto cor-
rente, poco più del doppio dei pensionati
Leggere attentamente il seguente brano e rispondere alle domande
da 6 a 10.
Il cinema si esprime attraverso immagini in movimento, unite a una colonna
sonora. L’illusione del movimento è data dal fatto che sullo schermo vengono
proiettati 24 fotogrammi al secondo, a una velocità tre volte superiore al tem-
po di persistenza di un’immagine sulla retina (pari a 1/10 di secondo); in un
tempo così rapido, naturalmente, l’occhio non riesce a distinguere separata-
mente ogni singolo fotogramma, ma li fonde insieme ricevendo l’impressione
del movimento. L’immagine ha una forte adesione alla realtà, il movimento e il
sonoro l’arricchiscono e ne rendono più viva ed efficace la fruizione. In questo
modo il cinema giunge al ricevente in modo diretto, producendo l’impressione
di trovarsi ad assistere all’azione nel momento stesso del suo svolgimento, di
non essere di fronte a una finzione, ma alla realtà. Gli spettatori che hanno
assistito alla prima proiezione pubblica (28 dicembre 1895) dell’arrivo di un
treno alla stazione in uno dei primi filmati dei fratelli Lumière, gli inventori del
cinematografo, fuggirono spaventati. Oggi il pubblico non è più così inge-
nuo, ma ugualmente si appassiona, come se fosse vera, alla storia proiettata
sullo schermo, anche se riconosce la differenza fra immagine filmica e realtà
ripresa, ben conosce come sia determinante il ruolo dell’autore (il regista)
che rielabora i materiali di base, e sa che il cinema apre la porta su un’altra
dimensione, del tutto immaginaria. La soggettività del cinema si manifesta
su due piani: innanzitutto il mondo rappresentato è il risultato della fantasia e
dell’elaborazione dell’autore; ma la soggettività interviene anche nel rapporto
fra lo spettatore e quanto è proiettato sullo schermo, poiché ciascuno di noi
coglie in modo personale la situazione rappresentata, la integra con quanto
sa già e con le aspettative che si è costruito, e in questo modo partecipa alla
definizione del senso del film.