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Parte I
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La prova oggettiva attitudinale
BRANO N. 6
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Il deserto di Gobi si è rivelato una vera e propria miniera di fossili.
Gli scavi di Ukhaa Tolgod hanno portato alla luce, dal 1993 a oggi,
centinaia di scheletri di dinosauro perfettamente conservati, e anche
vari mammiferi e altri rettili. I paleontologi dell’American Museum
of Natural History non hanno ancora finito di godersi la gloria di tale
straordinario ritrovamento che già progettano di scandagliare l’inte-
ro deserto. Ma questa volta con l’ausilio di uno strumento destinato
a rivoluzionare i tradizionali metodi diricerca. Non più ardimentosi
viaggi guidati da mappe non sempre attendibili e su percorsi spesso
inesistenti, attraverso tempeste di sabbia e a temperature diurne
di 40°. Non più ripetuti scavi di ricognizione prima di individuare
un potenziale sito di rilevanza archeologica. D’ora in poi sarà l’oc-
chio plurispecializzato di un satellite NASA a «esplorare», da 750
chilometri di distanza, la regione e a segnalare ai ricercatori le zone
promettenti. Dopo anni di esperienza, essi hanno infatti identificato
alcune caratteristiche geografiche e fisiche che contraddistinguono
le aree solitamente ricche di reperti fossili: la collocazione ai piedi di
rilievi montuosi, la presenza di strati di roccia sedimentaria, di segni
di erosione, di vegetazione sparsa. I sette sensori del Landsat 5 ana-
lizzano le diverse lunghezze d’onda della luce solare riflessa e il calore
irradiato dalla superficie terrestre, elaborano un’immagine precisa
della conformazione delle varie aree e forniscono quindi una specie
di mappa multispettrale a colori del deserto. Il progresso tecnologi-
co toglie forse un po’ di romanticismo alla ricerca archeologica, ma
la mappa satellitare consentirà di risparmiare tempo, denaro e le
numerose difficoltà che i viaggi perlustrativi comportano. E secondo
il team del museo sarà una vera mappa del tesoro. Un nuovo sito è
già stato trovato attraverso le immagini satellitari, anche se meno
generoso di quello di Ukhaa Tolgod, e le aspettative per il futuro sono
molto ottimistiche.
26) Uno dei primi risultati dell’utilizzo di tecnologie satellitari:
A.
è stato il ritrovamento di due siti nelle vicinanze di Ukhaa Tolgod
B.
nessuna delle alternative proposte
C.
è stata l’identificazione di due possibili siti nel deserto del Gobi
D.
è stato il ritrovamento di un nuovo sito archeologico molto più ric-
co di quello di Ukhaa Tolgod
E.
è stato il ritrovamento di un nuovo sito archeologico