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Parte I

La prova oggettiva attitudinale

BRANO N. 7

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L’Italia è un vero museo a “cielo aperto” esposto a continui furti

favoriti dal mercato clandestino. Un pezzo della nostra storia e della

nostra cultura viene ferito e trasformato in un lucroso business che

ha attirato gli interessi della criminalità organizzata. Quello dell’ar-

cheomafia è un fenomeno che si è sviluppato sin dagli anni ‘70 per

l’esigenza della criminalità internazionale di trovare sistemi sempre

nuovi che facilitino il riciclaggio dei profitti accumulati illegalmente.

Nell’ultimo ventennio ha compreso i vantaggi di comprare opere ed

oggetti d’arte che forniscono anche la garanzia di un’alta rivaluta-

zione. Il sistema è “semplice”: i pezzi rari e di alto valore, facilmente

identificabili, una volta rubati vengono allontanati e nascosti a volte

per molti anni; successivamente i ladri cercano acquirenti diretti

(collezionisti privati) o si rivolgono a ladri professionisti che provve-

dono anche alla falsificazione dei documenti. Sono stati soprattutto

gli acquirenti giapponesi ed americani a far crescere le quotazioni

delle opere d’arte europee, favoriti dal cambio e in alcuni casi legati

alla criminalità internazionale. I rischi per i trafficanti d’arte sono

minimi. Le vigenti norme comunitarie potrebbero contrastare il traf-

fico di beni culturali, ma non tutti i Paesi vi si attengono e la mancata

osservanza di esse ha favorito il depauperamento del patrimonio

artistico e archeologico. Alcuni Stati si oppongono, senza validi

motivi, alla restituzione dei beni al Paese di provenienza o non ne

impediscono l’esportazione dall’Europa. In Gran Bretagna i vendi-

tori d’arte non sono tenuti a verificare l’origine dei beni acquistati,

così le opere introdotte in modo illegale possono diventare legali e

vengono immesse sul mercato. Sarebbe opportuno poter catalogare

tutto il patrimonio artistico che si trova nelle case degli italiani, dato

che molti in Italia fanno finta di non sapere che detenere patrimoni

artistici è illegale. Questa detenzione illecita è il retroterra della piaga

del commercio clandestino di opere d’arte ed è spesso opera di per-

sone insospettabili.

31) Le norme comunitarie per contrastare il traffico dei beni cultu-

rali:

A.

hanno favorito l’impoverimento del patrimonio artistico

B.

impongono di catalogare il patrimonio artistico presente nelle case

private