

zione della molla è 3,00 cm poiché le forze sono applicate nella stessa
direzione e verso e i loro moduli si sommano.
Se le due forze
e
sono applicate in direzioni perpendicolari,
come in Fig. 5-1d, l’elongazione è data da
ossia
Poiché sperimentalmente le
forze
si comportano come
vettori,
per
ottenere la
forza risultante su un corpo
bisogna utilizzare le
regole
del calcolo vettoriale
.
5.2. La prima legge di Newton
Definizione
Ogni corpo rimane nel suo stato di quiete o di moto rettilineo unifor-
me a meno che non agisca su esso una forza risultante diversa da zero.
La tendenza di un corpo a mantenere il suo stato di quiete o di moto
rettilineo uniforme è chiamata
inerzia
. Per questo la prima legge di
Newton è spesso chiamata
legge di inerzia
.
La prima legge di Newton non è valida in ogni sistema di riferimen-
to. Per esempio, se il sistema di riferimento è fissato su un’automobile,
un oggetto posto su un piano all’interno dell’automobile rimane fermo
fino a quando la velocità dell’auto rimane costante. Quando l’automo-
bile inizia ad accelerare l’oggetto inizia a muoversi nel verso opposto al
moto senza che nessuno abbia esercitato una forza su di esso in quella
direzione. In tale sistema di riferimento
accelerato
la prima legge di
Newton non è valida.
I sistemi di riferimento nei quali vale la prima legge di Newton sono
chiamati
sistemi di riferimento inerziali
, mentre i sistemi nei quali
tale legge non è valida sono chiamati sistemi non inerziali.
In molti esperimenti si suppone che un sistema di riferimento fissato
sulla Terra sia inerziale; tale asserzione non è totalmente vera a causa
della rotazione della Terra. Ogni sistema di riferimento che si muove a
velocità costante relativamente ad un sistema di riferimento inerziale lo
è anch’esso.
F
cm cm
cm cm
=
(
)
+
(
)
=
=
1 00
2 00
5 00
2 24
2
2
2
,
,
,
,
.
F F F
= +
1
2
2
2
F
2
F
1
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Principi della dinamica