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Per descrivere il moto del punto

P

è allora sufficiente conoscere in

ogni istante il raggio vettore

funzione vettoriale del tempo

o il valore delle coordinate

x

,

y

e

z

relative alla successione delle

posizioni di

P

Lo studio di un qualsiasi moto nello spazio si può pertanto ridurre

allo studio di tre moti unidimensionali.

Ad esempio, nel piano riferito

ad un sistema di assi cartesia-

ni, le posizioni di due punti

P

e

Q

sono individuate dalle

loro coordinate:

P

(3, 4)

Q

(–5, –2)

oppure dai vettori posizione:

In modo analogo sono individuate le posizioni di due punti

P

e

Q

sopra un asse, ad esempio l’asse

x

.

P

(5);

Q

(–3)

r i

r

i

P

Q

=

= −

5

3

x

5

P

O Q

–3 0 i

S

r i

j

r

i

j

P

Q

= +

= − −

3 4

5 2

O 3 i

4

Q

x

y

–5

–2

P

S

j

S

x x t y y t z z t

=

=

=

( )

( )

( )

3-2

r r t

=

( )

3-1

r

z

x

r

k

i

j

P

z

p

S

S

S

S

x

p

y

p

y

O

Generalità

61

Figura 3-2

Figura 3-3

Figura 3-4