

Capitolo 1
L’Ufficiale della Guardia di Finanza
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gano collegiale fissa i tempi, i punteggi e le modalità di effettuazione dei test nonché le ipo-
tesi in cui si renderà necessario il ricorso al secondo colloquio.
In ogni caso, i criteri dovranno prevedere che:
1) per ogni aspirante sottoposto all’accertamento venga formato un fascicolo dove siano
riportate le relazioni e i pareri dei periti selettori e degli psicologi, nonché il giudizio fi-
nale espresso collegialmente dalla Commissione competente;
2) i test e i questionari compilati dagli aspiranti siano esaminati da uno psicologo, appar-
tenente al Corpo o convenzionato, che ne riassume le risultanze in una relazione;
3) ogni aspirante sia esaminato, anche sulla base della relazione dello psicologo e delle ri-
sultanze dei questionari, da due ufficiali periti selettori che, al termine del colloquio, re-
digono una relazione;
4) qualora la predetta relazione evidenzi note controindicanti ai fini dell’idoneità e nelle
ulteriori ipotesi fissate dalla commissione l’aspirante sia sottoposto al secondo collo-
quio da parte di uno psicologo che, al termine, redige un parere;
5) in esito a tutte le prove, la commissione competente emetta collegialmente il giudizio
finale dell’accertamento sulla base dell’esame congiunto dei pareri e delle relazioni sti-
late da ufficiali periti selettori e psicologo. In tale fase:
– vengono esaminate inoltre, per ogni opportuna valutazione, le risultanze degli accer-
tamenti dell’idoneità attitudinale eventualmente svolti dal medesimo aspirante nell’am-
bito di precedenti partecipazioni a procedure concorsuali per l’arruolamento nel Cor-
po, fermo restando il principio generale di irripetibilità dell’accertamento;
– è esclusa la possibilità di sottoporre il candidato ad ulteriori prove;
6) il giudizio finale sia comunicato all’interessato, utilizzando l’apposita modulistica e in
caso di “non idoneità”, il giudizio venga motivato con espressa indicazione dell’area (o
delle aree) del profilo ideale attitudinale ritenuta (o ritenute) carenti;
7) al termine di ogni giornata la commissione rediga un verbale dove siano riassunte le at-
tività svolte con su riportato l’elenco nominativo degli aspiranti esaminati con indica-
zione del relativo giudizio finale.
L’idoneità attitudinale dei concorrenti è accertata attenendosi alle modalità tecniche de-
finite con apposito provvedimento adottato dal Comandante Generale della Guardia di fi-
nanza.
Siffatto accertamento è volto a riscontrare il possesso, da parte dei concorrenti, del
profilo
attitudinale richiesto
per il ruolo ambito; esso si articola in:
a) uno o più test attitudinali, per valutare le capacità di ragionamento;
b) uno o più test di personalità, per acquisire elementi circa il carattere, le inclinazioni e la
struttura personologica del candidato;
c) uno o più questionari biografici e/o motivazionali, per valutare le esperienze di vita pas-
sata e presente nonché l’inclinazione ad intraprendere lo specifico percorso;
d) un colloquio attitudinale, a cura di ufficiali periti selettori, per un esame diretto dei can-
didati, alla luce delle risultanze dei predetti test e questionari;
e) un eventuale secondo colloquio, a cura di uno psicologo.
Nella Parte Quarta del volume vengono trattati i principali reattivi della personalità, i test
di ragionamento, i questionari biografici e il colloquio con lo psicologo o con il perito se-
lettore.