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Capitolo 1
L’assistenza infermieristica
7
. .
Cenni alle principali teorie infermieristiche
Il paradigma del mondo infermieristico è rappresentato da:
>
uomo/persona;
>
salute/malattia;
>
ambiente/società;
>
assistenza infermieristica.
Su questa base si sono confrontati tutti gli studiosi interessati all’assistenza, al “pren-
dersi cura di”, anche se è senz’altro possibile distinguere fra diversi filoni teorici.
Le
teorie correlate ai bisogni
hanno focalizzato il loro punto di interesse
sul “che
cosa” fa l’infermiere. Ne sono esempi quelle prodotte da:
Virginia Henderson
, la cui
definizione di
nursing
, elaborata nel 1959, è ancora oggi condivisa: “
La peculiare funzione
dell’infermiere
è quella di assistere l’individuo malato o sano nell’esecuzione di quelle attività che
contribuiscono alla salute o al suo
ristabilimento – o a una morte serena – attività che esegui-
rebbe
senza il bisogno d’aiuto se ne avesse la forza, la volontà o le conoscenze
necessarie, in modo
tale da aiutarlo a raggiungere l’indipendenza il più rapidamente possibile
”;
Dorothea Orem
,
secondo cui il
nursing
ha un ruolo di promotore e agente di cambiamento e l’infermiere
deve intervenire solo quando il paziente non è in grado di gestirsi;
Evelyn Adam
, che
fonda il suo pensiero sulla predisposizione,
sull’attuazione e sulla valutazione del piano
assistenziale;
Helena Jura
e
Mary B. Walsh
, che insieme hanno elaborato una teoria
basata sul bisogno di libertà dal dolore;
Marisa Cantarelli
, che ha elaborato il modello
delle prestazioni infermieristiche, consistente nel “
comportamento osservabile che si attua
mediante lo
svolgimento di un complesso di azioni fra loro coordinate, per risolvere
un bisogno
specifico manifestatosi in un cittadino/malato
”.
Le
teorie correlate all’interazione
pongono il loro punto di domanda sul “come”
l’infermiere interviene nell’assistenza. Ne sono esempi quelle elaborate da:
Hildegard
E. Peplau
, che ha concepito una filosofia assistenziale in cui il paziente e l’infermiere
hanno la medesima importanza nell’interazione terapeutica (“
Tutti gli infermieri
devo-
no possedere una conoscenza scientifica e utilizzarla nella quotidianità. Il singolo professionista
è, in modo unico e irripetibile, capace di modulare la regola scientifica adattandola alla specifi-
cità del suo assistito
”);
Imogene M. King
, assertore di una teoria proiettata al raggiun-
gimento dell’obiettivo, la scelta del quale coinvolge sia il paziente che l’infermiere;
Ida
Orlando
, la cui opinione, basata sul rapporto di aiuto tra paziente e infermiere, risen-
te di una formazione di carattere prevalentemente psichiatrico;
Josephine Paterson
e
Loretta Zderad
, che insieme hanno elaborato una teoria dell’assistenza fondata
sulla concezione umanistica e centrata sulla qualità delle cure;
Joyce Travelbee
, che
considera fondamentale il rapporto umano tra il paziente e l’infermiere;
Ernestine
Windenbach
, la cui teoria afferma che l’assistenza deve caratterizzarsi per la solida-
rietà, per l’abilità, per la comprensione che l’infermiere sa mettere in atto.
Infine, le
teorie correlate al risultato
si sviluppano attorno al “perché” presta-
re assistenza infermieristica. Ne sono esempi quelle di
Dorothy Johnson
e
Callista
Roy
, che hanno sviluppato un modello teorico basato sul concetto di adattamento, e di
Martha E. Rogers
, che considera la scienza del
nursing
legata a quattro principi di ole-
odinamica – reciprocità, sincronia, elicità e risonanza – per cui i cambiamenti dell’am-
biente sono inseparabili dai cambiamenti che avvengono nel processo vitale.