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Parte Prima
La professione infermieristica
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carico, le medicine erano scarse e l’igiene trascurata. Si adoperarono con abnegazione,
assistendo i feriti e portando lampade a olio – divenute poi il simbolo dell’assistenza
infermieristica – per illuminare i loro passi nell’oscurità.
Constatando che la mortalità dei feriti non diminuiva, nonostante il lavoro di pu-
lizia dell’ospedale e degli strumenti utilizzati per l’assistenza, e sforzandosi di capire
il perché, Florence individuò i requisiti essenziali che un ambiente ospedaliero deve
possedere per potersi considerare “salubre”:
>
l’acqua pura;
>
l’aria pulita;
>
la presenza di luce;
>
la pulizia costante;
>
un sistema fognario efficiente.
Inoltre ella comprese l’importanza che il silenzio, il calore umano e una buona dieta
avevano nella cura e nell’assistenza alla persona.
Questi aspetti, fino ad allora trascurati, assunsero una valenza nuova e andarono a
costituire la sua teoria di
nursing
.
Come ricorda Bassetti (1991), Florence Nightingale è da considerarsi “
iniziatrice
del nursing come arte, ossia della pratica infermieristica intesa come l’insieme di strate-
gie, regole, tradizioni, principi e tecniche tramandati attraverso le esperienze e il tirocinio
”.
Impegnandosi per sensibilizzare l’opinione pubblica circa la necessità di avere infer-
miere istruite, ella plasmò il futuro della formazione infermieristica sulla base della
propria esperienza al servizio dei soldati britannici, cambiando sostanzialmente tanto
la percezione generale dell’assistenza infermieristica quanto il metodo di formazione
dell’infermiere.
Presso l’Ospedale S. Thomas di Londra, fondò la
Scuola Nightingale di For-
mazione per Infermiere
, la prima a fornire sia conoscenze teoriche sia esperienza
clinica.
Alcune delle sue convinzioni peculiari riguardavano la necessità di avere:
>
un modello olistico che includesse malattia e salute;
>
una base teorica per la pratica infermieristica;
>
un’istruzione liberale come fondamento della pratica infermieristica;
>
un ambiente che favorisse la guarigione;
>
un corpo di conoscenze infermieristiche distinto dalle conoscenze mediche.
La Nightingale introdusse anche altri concetti, innovativi per il suo tempo e tuttora
insegnati nelle scuole infermieristiche, in particolare raccomandando:
>
un metodo sistematico di valutazione dei pazienti;
>
cure personalizzate basate sui bisogni e sulle preferenze del paziente;
>
l’uso della discrezione.
Ella credeva che le infermiere dovessero prepararsi studiando in maniera formale e,
a questo proposito, pubblicò nel 1860 il
Notes of nursing
, che segnò un’autentica svolta
nella formazione infermieristica, perché “professionalizzava” un’assistenza che era sem-
pre stata considerata una forma di “carità cristiana”.