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8

STUDIO

www.

edises

.it

pe non passeggia non vuol dire che non sia giorno (terzo caso possibile), perché dopo

una lunga passeggiata è concesso a chiunque, e quindi anche a Giuseppe, di poter

riposare. Ed è altrettanto sicuro che se è notte Giuseppe non passeggia (quarto caso

possibile). Solo il secondo caso risulta non compatibile con la funzione «se Giuseppe

passeggia allora è giorno» e, perciò, il valore della matrice corrisponde a

0

, poiché

risulta che Giuseppe sta passeggiando (

p

= 1) e non è possibile che sia notte (

q

= 0).

1.1.5

I tre casi implicativi

Siano presi in considerazione i casi seguenti:

a

) Se Giuseppe è cittadino italiano allora Giuseppe è un cittadino europeo

b

) Se giochi allora vinci

c

) Se un poligono ha sei lati uguali allora è un esagono regolare

a

) Simbolizziamo «Giuseppe è un cittadino italiano» =

p

; «Giuseppe è un cittadino

europeo» =

q

;

la funzione implicativa sarà: «

p

3

q

»

In questo caso

l’antecedente

p

esprime

la

condizione

sufficiente del

conseguente

q

.

Ovvero è sufficiente che Giuseppe sia cittadino italiano perché possa essere conside-

rato cittadino europeo. Naturalmente non è necessario essere cittadino italiano per

essere cittadino europeo, poiché anche un cittadino francese o tedesco sono cittadini

europei.

All’implicazione qui esaminata si può applicare la

regola d

i

contrapposizione

(si

vedano le regole in logica riportato a p. 18) ossia: «

p

3

q

» = «~

q

3

~

p

»; vale a dire

«Se Giuseppe non è cittadino europeo allora Giuseppe non è cittadino italiano». Se

si analizza la matrice dell’implicazione si nota che il secondo caso (

p

= 1 e

q

= 0) ci

dice che non si dà il caso che «Giuseppe è cittadino italiano e Giuseppe non è citta-

dino europeo».

Infatti, nella matrice a

p

= 1 e

q

= 0 corrisponde

p

3

q

= 0, ciò si rappresenta con:

~ (

p

· ~

q

), ovvero non si dà il caso che l’antecedente

p

dell’implicazione è vero e il

conseguente

q

sia falso, da cui applicando la regola di

Ockham-De Morgan

, secondo

la quale se neghiamo un

prodotto logico

, allora tale prodotto si trasforma in una

somma

logica

i cui argomenti devono essere negati (si vedano le regole in logica riportate a

p. 18), si ha:

~ (

p

· ~

q

) = ~

p

v

q

Si noti che la negazione di ~

q

è uguale a

q

; ovvero ~ ~

q

=

q

b

) Simbolizziamo «Tu giochi» =

p

; «Tu vinci» =

q

la funzione implicativa sarà: «

p

3

q

»

In questo caso, però, le due regole che abbiamo applicato in precedenza, quella di

contrapposizione

e quella di Ockham-De Morgan, utilizzata per affermare l’impos-

sibilità che si verifichi contemporaneamente la verità di

p

e la falsità di

q

, non sono

applicabili a questa

implicazione

, per il particolare significato che abbiamo assegnato