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CAPITOLO

1

Elementi di logica proposizionale e regole d’inferenza

7

www.

edises

.it

1.1.4

L’implicazione materiale

Assegniamo, ora, alle proposizioni

p

e

q

rispettivamente i significati:

p

=

«piove»

;

q

=

«la

terra

è bagnata»

.

Utilizzando il connettivo «implica», simbolizzato da «

3

», abbiamo la funzione dell’

im-

plicazione materiale

che si legge: «piove implica la terra è bagnata» oppure «se piove

allora la terra è bagnata» che simbolizzata assume la forma «

p

3

q

». Procediamo alla

costruzione della tavola di verità per risalire alla matrice della funzione, come in (S

5

).

p q

p

3

q

1 1

1

1 0

0

0 1

1

0 0

1

(S

5

)

Esaminiamo le quattro combinazioni.

Nel primo caso, è vero che «piove», è vero che la «terra è bagnata» e, perciò, asserire:

«se piove allora la terra è bagnata» corrisponde al vero; in corrispondenza del con-

nettivo «

3

» scriviamo

1

.

Nel secondo caso, è vero che «piove», è falso che«la terra è bagnata»; in questo caso

la funzione «se piove allora la terra è bagnata» risulta falsa, poiché non è possibile

che in caso di pioggia la terra non risulti bagnata, in corrispondenza del connettivo

«

3

» scriviamo

0

.

Nel terzo caso, è falso che «piove», è vero che la «terra è bagnata», in questo caso la

funzione «se piove allora la terra è bagnata» risulta vera, poiché anche se non piove

è possibile trovare la terra bagnata, rovesciando semplicemente un bicchiere d’acqua

sulla strada; in corrispondenza del connettivo «

3

» scriviamo

1

.

Nel quarto caso, è falso che «piove», è falso che «la terra è bagnata»; in questo caso la

funzione «se piove allora la terra è bagnata» risulta vera, poiché è possibile riscontra-

re nel caso che non piove una strada perfettamente asciutta; in corrispondenza del

connettivo «

3

» scriviamo

1

.

Da ciò deriva che la matrice dell’

implicazione materiale

è

1011

.

Le perplessità che possono sorgere, nel commentare questa funzione, scompaiono se

si precisa che le proposizioni

p

e

q

non sono legate da una legge di causa ed effetto,

ma solo da una relazione di carattere implicativo, ossia di possibilità. La questione si

comprende con maggiore chiarezza se assegniamo a

p

e

q

due diversi significati, ri-

spetto a quelli assegnati in precedenza, come ad esempio:

p

= «Giuseppe passeggia»;

q

= «è giorno».

In questo caso la funzione diventa: «se Giuseppe passeggia allora è giorno» e risulta

immediatamente evidente che non vi è un legame di causa ed effetto fra

p

e

q

, poiché

non dipende dalla passeggiata di Giuseppe affinché sia giorno. Ovvero, se si vede pas-

seggiare Giuseppe, allora sicuramente è giorno (primo caso possibile) ma se Giusep-

{

p

è

l’antecedente

dell’implicazione

{

q

è

il

conseguente

dell’implicazione