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Capitolo 2

Il concorso

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edises

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duo, per essere innestato in un’altra area del corpo umano del ricevente, non costituisce di

per sé causa di non idoneità, se non produce rilevanti alterazioni strutturali e/o funziona-

li; la presenza del cristallino protesico intraoculare (I.O.L.) non costituisce di per sé causa

di non idoneità ove, trascorso un adeguato periodo di stabilizzazione, l’impianto risulta

ben tollerato ed è raggiunto il minimo di acutezza visiva previsto dall’articolo 1, comma

1, lettera f) di cui al regolamento; l’impianto di pacemaker o defibrillatore impiantabile

(I.C.D.).

8) Le infermità ed imperfezioni degli organi, dei tessuti o degli apparati del capo e i loro

esiti: le infermità e le lesioni delle palpebre e dell’apparato lacrimale, quando sono causa

di limitazioni funzionali; i disturbi della motilità dei muscoli estrinseci del globo oculare,

quando sono causa di diplopia o di difetti del campo visivo, anche monoculare o quando

producono alterazioni della visione binoculare; il cheratocono; le retinopatie; il glaucoma

e le disfunzioni della idrodinamica endoculare; i postumi di interventi chirurgici oculari

a carico del segmento anteriore e posteriore dell’occhio, se effettuati per mezzo di tec-

niche incisionali; sono ammessi gli interventi di chirurgia refrattiva e di microchirurgia

oculare se effettuati per mezzo di tecniche non incisionali (trattamenti chirurgici con il

laser in genere) quando, trascorso il periodo di assestamento, in relazione alla tecnica ef-

fettuata, 1) l’acutezza visiva rientra nei parametri previsti dall’articolo 1, comma 1, lettera

f) di cui al regolamento, 2) non residuano alterazioni della trasparenza dei mezzi diottrici,

3) risultano assenti patologie vitreo-retiniche; le stenosi e le poliposi nasali, quando sono

causa di ostruzioni ventilatorie significative o sono sostenute da una condizione disreat-

tiva allergica; le malformazioni, le lesioni o gli esiti di malattie e di interventi chirurgici

a carico delle labbra, della lingua, dei tessuti molli della bocca e dell’articolazione tem-

poro-mandibolare che sono tali da determinare limitazioni funzionali o alterazioni della

fisionomia del volto che comprometterebbero un corretto uso dei dispositivi di protezione

individuale; le malformazioni e gli esiti di patologie dell’apparato dentario, da cui deri-

vano alterazioni della funzione masticatoria: il totale dei denti mancanti non sostituiti

da protesi fissa non può essere superiore a dodici elementi; le disfonie e i disturbi gravi

del linguaggio; le tonsilliti croniche con presenza di streptococco

b

-emolitico gruppo

A; l’ipertrofia tonsillare con rilevanti alterazioni funzionali; la perforazione timpanica

o gli esiti, valutati in rapporto alla funzionalità timpanica residua; l’otite media cronica,

anche se non complicata e monolaterale; gli esiti funzionalmente apprezzabili di inter-

venti chirurgici dell’orecchio medio o della mastoide; le infermità o i disturbi funzionali

cocleo-vestibolari e gli esiti funzionalmente apprezzabili di interventi chirurgici sull’o-

recchio interno; la malattia di Ménière; l’otosclerosi.

9) Le infermità e le imperfezioni anatomiche del collo e dei relativi organi ed apparati: le

malformazioni e le alterazioni acquisite, anche in esito ad interventi chirurgici, della fa-

ringe, della laringe, dell’esofago e della trachea, quando sono causa di disturbi funzionali

apprezzabili; le patologie della ghiandola tiroide o gli esiti post-chirurgici funzionalmen-

te apprezzabili che necessitano di terapia farmacologica sostitutiva.

10) Le infermità ed imperfezioni anatomiche del torace: le deformazioni congenite, rachiti-

che e post-traumatiche della gabbia toracica, con alterazioni funzionali respiratorie.

11) Le infermità ed imperfezioni dell’apparato respiratorio: le malattie acute e croniche dei

bronchi e dei polmoni; le malattie delle pleure ed i loro esiti, quando sono causa di disturbi

funzionali apprezzabili; l’asma bronchiale; le cisti e i tumori polmonari; i segni radiolo-

gici di malattia tubercolare dell’apparato pleuropolmonare, in atto o pregressa e i suoi

esiti, quando sono causa di alterazioni funzionali; i deficit ventilatori con capacità vitale