

Capitolo 2
Materiali e processi costruttivi
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Le lavorazioni del vetro sono:
>
il
taglio,
eseguito a mano con appositi strumenti (nel caso di piccole lastre) o
su un banco di taglio attraverso una macchina a controllo numerico con un
piano fisso, detto pantografo. Poggiata la lastra di vetro, un ponte mobile
(tramite un tagliavetro con rotella in carburo di tungsteno, o diamante) pra-
tica le incisioni seguendo le misure programmate secondo un opportuno
software;
>
la
molatura,
lavorazione dei bordi di una lastra per mezzo di nastri abrasivi o
mole di pietra;
>
l
’incisione
, esecuzione di linee rette o curve, lucide o opache, incise su una
superficie della lastra, per mezzo di mole;
>
la
sabbiatura,
opacizzazione della superficie di una lastra ottenuta asportando
minuscole particelle con un getto di sabbia ad alta pressione;
>
l’
acidatura,
opacizzazione della superficie di una lastra mediante l’uso di aci-
do fluoridrico;
>
la
foratura
, esecuzione di fori a sezione circolare mediante utilizzo di un tra-
pano con punte contrapposte a corona diamantata sul medesimo asse;
>
la
curvatura.
La lastra curvata viene ottenuta introducendo in forno una la-
stra di vetro piana che rammollendo aderisce ad uno stampo metallico o re-
frattario al di sotto di essa;
>
l’
incollaggio ad ultravioletti
, usato nel settore vetrario perché permette di otte-
nere incollaggi invisibili ma nel contempo con grande tenuta meccanica. Il
collante, steso tra le due superfici da incollare, viene attivato dall’esposizione
ai raggi ultravioletti di una lampada;
>
la
verniciatura
, deposizione a spruzzo di vernice alla nitrocellulosa su una su-
perficie della lastra; la lavorazione è effettuata a freddo;
>
la
smaltatura,
deposizione di smalti costituiti da miscele di pigmenti minerali
che vetrificano in seguito alla permanenza della lastra in un forno nel quale
si raggiungono temperature superiori a 600°C;
>
la
stratificazione
,
processo con cui due o più lastre di vetro vengono unite tra
loro da uno o più fogli di materiale plastico interposto, sotto l’azione combina-
ta di calore e pressione. Esistono due tipologie di pellicole: il PVB (polivinilbu-
tirrale) più diffuso, e l’EVA (etilene vinile acetato) di recente introduzione;
>
la
tempra,
trattamento termico effettuato sul vetro per aumentarne le caratte-
ristiche di resistenza meccanica e di resistenza allo shock termico. La lastra
viene introdotta in forno ad una temperatura di circa 600°C e successivamen-
te raffreddata rapidamente da getti d’aria. In seguito al trattamento il vetro
diventa più elastico, resistente ed antinfortunio, perché in caso di rottura la
lastra si sbriciola in minuti frammenti inoffensivi.
2.3.3.2.1 Le proprietà meccaniche del vetro
Il vetro ha
densità
pari a 2500 kg/m
3
, che corrisponde, nel caso dei vetri piani,
ad una massa di 2,5 kg per ogni m
2
e per ogni mm di spessore. Il vetro offre
un’elevatissima
resistenza alla compressione
(1000 N/mm
2
= 1000 MPa). Ciò vuol