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Parte Terza

Esempi di Unità di Apprendimento

www.

edises

.it

glienza di una fanciulla regale, vengono accompagnati al palazzo, dove hanno

l’opportunità di narrare le proprie avventure e ricevere onori e doni. Simbad

però, al contrario di Odisseo, sposerà la principessa e vivrà con lei una lunga

esistenza felice.

Continuando la descrizione del personaggio di Nausicaa è bene mettere in

luce altri aspetti del carattere della donna, quali emergono dal comportamento

che lei ha nei confronti del naufrago straniero. Se l’elemento principale che

caratterizza le parole a lei rivolte da Odisseo è la lusinga e l’abbondanza di lodi,

ciò che contraddistingue l’atteggiamento di Nausicaa verso l’uomo è l’

ospita-

lità

, unita alla

saggezza

: sa che il bene e il male sono dispensati da Zeus e che

agli uomini tocca sopportare, confortati dalla solidarietà di chi soccorre coloro

che soffrono, in particolare gli stranieri e i poveri mandati dal dio (vv. 188-208:

«Zeus Olimpio […] divide fortuna tra gli uomini, […] a te ha dato questo,

bisogna che tu lo sopporti. […] vengon tutti da Zeus gli ospiti e i poveri»). È

questo il motivo per cui proprio lei invita le ancelle a rifocillare l’ospite (vv. 209-

210: «Via, date all’ospite, ancelle, da mangiare e da bere, e nel €ume lavatelo»).

Circe

Il personaggio di Circe è descritto nel

libro X

dell’

Odissea

(vv. 210-574) come

la

maga che dimora agli estremi con"ni d’Oriente

, nell’isola di Eea. I due ele-

menti, l’esercizio delle arti magiche e la collocazione geogra€ca presso i re-

moti con€ni del mondo, inseriscono la €gura di Circe nei mitologemi di cui

l’

Odissea

è espressione. Il primo motivo è infatti quello della iniziazione e della

formazione af€data alla seduzione e alla magia, motivo archetipico rintraccia-

bile, già nell’epos mesopotamico, nella narrazione delle vicende di Gilgamesh

e Utanapishtim e, più tardi, nelle leggende cavalleresche dei personaggi me-

dievali Ruggero e Alcina; il secondo tema è quello del

viaggio oltre la morte

, che

riprende l’archetipo del ciclo morte-rinascita: Eea, nella sua estrema distanza

geogra€ca potrebbe, infatti, rappresentare l’

altro

mondo.

Il poema omerico descrive gli strumenti di lavoro di cui Circe fa uso: bacchetta,

erbe dai poteri straordinari, parole dotate del potere dell’incantesimo, stru-

menti propri delle arti di una maga (v. 213: «dando farmachi tristi»; vv. 235-

338: «univa nel vaso farmachi tristi […] con la bacchetta battendoli» ; v. 293:

«ti colpirà con la lunga bacchetta»; v. 317: «e il veleno v’infuse»; v. 319: «con la

bacchetta colpendomi»).

Dopo che i compagni, mandati da Odisseo in avanscoperta, sono stati cattu-

rati e trasformati da Circe in porci (vv. 210-240) ed Euriloco è andato a darne

notizia a Odisseo, quest’ultimo si dirige alla grotta della maga, dopo aver in-

contrato Ermes (v. 277) che lo ha dotato di un’erba bene€ca atta a contrastare

i poteri di Circe (vv. 281-296). Ulisse, però, non dovrà ri€utare l’invito al suo

letto che riceverà da parte di Circe (v. 297). Proprio l’esperienza della seduzio-

ne e dell’amore, il riconoscimento di Odisseo come dello straniero il cui arrivo

ad Eea era stato profetizzato da Ermes (vv. 330-331), il contro-incantesimo con

la ri-trasformazione dei porci in uomini (vv. 391-396), i consigli per il viaggio di