

Capitolo 2
Esempi di Unità di Apprendimento
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edises
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Si procede con la programmazione delle attività: gli aspetti che riscuotono
maggior interesse sono trattati da tutti gli studenti, quelli che interessano una
parte degli allievi saranno trattati a gruppi. Saranno tralasciati quelli che non
interessano nessuno (eventualmente saranno oggetto di futuri lavori o di ap-
profondimenti personali) (60').
Fase 2.
Il passo successivo vede gli studenti impegnati (a loro scelta se a coppia
o piccoli gruppi, in base anche alle esigenze emerse al punto precedente) ad
indagare sulle nuove forme di linguaggio giovanile attraverso internet. Il do-
cente, però, può anche preparare dei testi da distribuire come l’esempio che
segue.
¿Qué pasa, tronco?
El lenguaje de los jóvenes
– ¿Qué pasa, tronco? ¿No me digas que te rajas y te abres tan temprano? – Es que tengo
que chapar mazo y prefiero estar pronto en mi keli y no mamarme, que no quiero estar
mañana empanado.
¿Has entendido algo? Ponte a prueba.....
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Il docente invita gli alunni a non preoccuparsi perché ciò che hanno appena
letto non ha nulla a che vedere con il loro livello di spagnolo. Un testo del
genere risulta inaccessibile anche per un madrelingua e provvede a dare la
“decodifica”:
– ¿Qué pasa, hombre? ¿No me digas que ya no quieres seguir aquí y te vas tan temprano? – Es
que tengo que estudiar mucho y prefiero estar pronto en mi casa y no emborracharme, que no
quiero estar mañana atontado.
I giovani hanno sempre avuto un modo “informale” di parlare, usando
termini quasi “provocatori” che denunciano la loro ribellione e il rifiuto del
mondo formale e “autoritario” degli adulti. Molte espressioni sono legate al
mondo della strada e dell’emarginazione. Il docente invita a questo punto
a soffermarsi su alcune parole che oggi sono di uso estremamente corrente
tra i giovani ma che in realtà provengono dalla lingua dei gitani spagnoli, il
calò:
molar
gustar
Currar (el curro)
Trabajar (el trabajo)
chungo
malo