

Punto 1
Mediazione metodologica-didattica
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l’insegnante possa esercitare il suo dominio sugli alunni. L’insegnante,
in questo caso, non è interessato al benessere degli apprendenti, ma al
proprio.
Una corretta relazione educativa deve avere come obiettivo quello di
indirizzare gli alunni verso una vita sociale regolata dal rispetto recipro-
co, dall’ascolto e dalla comprensione. Perché ciò sia possibile è neces-
sario creare a scuola un clima sereno e collaborativo, nell’ambito del
quale l’insegnante funge da modello comportamentale di riferimento
e traina il gruppo ponendosi per primo in ascolto di tutti e di ciascuno.
Gli alunni che si sentono ascoltati imparano a loro volta ad ascoltare.
Inoltre, l’insegnante ha il compito di credere nelle potenzialità di
ogni alunno, tenendo conto del principio dell’educabilità di tutti e
combattendo il pregiudizio dell’irrecuperabilità dei casi borderline.
Nell’osservare i cambiamenti comportamentali l’insegnante non deve
soffermarsi sui comportamenti in quanto tali, ma sull’intenzionalità che
li produce. Ciò è possibile se riesce a stabilire con gli alunni una relazio-
ne empatica ed entropatica basata sulla comprensione.
Secondo lo psicologo statunitense Rogers una relazione educativa
sana deve essere regolata da assertività, autorevolezza e capacità di
contenimento del gruppo classe. L’assertività corrisponde al punto di
equilibrio tra passività e aggressività. Per passività si intende l’incapacità
di manifestare i propri bisogni e di agire in funzione del loro soddisfa-
cimento. Per aggressività si intende la tendenza a prevaricare sugli altri
senza ascoltare i loro bisogni.
L’assertività coincide con la capacità di ascoltare se stessi e gli altri e
di agire in funzione di un fine da perseguire che contempli, allo stesso
tempo, il benessere proprio e dell’altro. Un comportamento assertivo
produce autorevolezza, cioè la capacità di farsi ascoltare.
Secondo Bion e Klein, una sana relazione educativa deve essere carica
di affettività. La costruzione di un clima sereno, caratterizzato da benes-
sere interiore, serenità e buonumore favorisce la memorizzazione e, di
conseguenza, l’apprendimento.
Quesito n. 1.3
In cosa consiste la Tassonomia degli obiettivi educativi elaborata da
Benjamin Bloom?
Benjamin Samuel Bloom (1913-1999), pedagogista statunitense, elabora
la
Tassonomia degli obiettivi educativi
per permettere a tutti gli alunni
di raggiungere gli stessi risultati e obiettivi scolastici. Scopo dell’istruzio-
ne, secondo Bloom, è favorire lo sviluppo delle capacità e attitudini in-