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Parte I

– Avvertenze generali

www.

edises

.it

Quesito n. 1.2

Quale importanza ha la relazione educativa insegnante/alunno nei

processi di insegnamento/apprendimento?

Per capire cosa si debba intendere con l’espressione “relazione educa-

tiva” bisogna rifarsi al significato dei termini che la compongono, otte-

nendo così la definizione: “comunicazione tra due o più soggetti, che

si realizza grazie ad un atteggiamento di ascolto reciproco e all’interno

della quale uno dei due soggetti è la guida (duce) che conduce l’altro

verso un comportamento corretto e positivo”.

Si evince, quindi, che la relazione educativa invade sia la sfera della

conoscenza che quella morale (quali concetti, cosa fare, come fare, cosa

è bene fare e cosa non è bene fare). All’interno della relazione educati-

va, inoltre, la guida svolge il ruolo di depositario di virtù e conoscenza,

che accompagna nell’apprendimento.

Oggi, la relazione educativa e, con essa, l’apprendimento si arricchi-

scono di nuovi significati e vengono trattati secondo

due linee direttive

fondamentali:

>

quella

scientifica

, che indirizza le scienze dell’educazione;

>

quella

morale

e ontologica, che ha origine in seno alla riflessione fi-

losofica.

Nel primo caso, il rapporto tra alunno e insegnante è considerato

nelle sue componenti quantitative e causali. Nel secondo caso, invece, è

considerato nelle sue componenti qualitative ed etiche.

In linea generale, si può dire che la relazione educativa è una

rela-

zione di cura asimmetrica

, all’interno della quale l’insegnante svolge il

compito di prendersi cura degli alunni e di indirizzarli verso l’appren-

dimento. È anche una relazione d’aiuto perché l’insegnante aiuta gli

alunni a trovare la strada giusta per l’apprendimento. L’asimmetria è un

aspetto sia sostanziale che formale della relazione educativa, in quanto

esiste una differenza sostanziale di responsabilità e una differenza for-

male di ruoli sociali tra insegnante e alunno.

La differenza di responsabilità sta nel fatto che è l’educatore ad essere

responsabile dell’azione educativa, non l’alunno. La differenza di ruoli

sociali deriva dal fatto che l’educatore ha il potere sociale di guidare gli

alunni. La componente formale dell’asimmetria può determinare delle

relazioni educative non sane, basate sull’assoggettamento degli alunni.

Mentre in una relazione educativa sana il fine ultimo è rappresentato

dall’apprendimento e l’esercizio del potere è lo strumento adoperato

dall’insegnante per raggiungere tale fine, in una relazione educativa

non sana, al contrario, l’apprendimento diventa lo strumento perché