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Risposte commentate

Prova ufficiale a.a. 2014 - Accorpamento 3

VI specie

(3ª m., 5ª giusta, 7ª M.)

VII specie

(3ª M., 5ª eccedente, 7ª M.)

2) C.

L’

ordinarium missae

è l’insieme delle parti invariabili della messa nel-

la liturgia della chiesa cattolica. La sequenza di queste parti è: Kyrie, Gloria,

Credo, Sanctus, Agnus Dei. Il testo di questi canti rimane invariato nel corso

dell’anno liturgico, mentre la musica varia a seconda del momento dell’anno.

L’

ordinarium

si contrappone al

proprium

che

indica, invece, le parti della

messa che variano, sia nei testi che nella musica, nel corso dell’anno liturgico

a seconda del tempo (

proprium de tempore

) e delle festività (

proprium sancto-

rum

). Le parti del

proprium

sono: Introitus, graduale, alleluia o tractus, offer-

torio e communio.

3) D.

«Ma in Ispagna son già mille e tre» (L. da Ponte,

Don Giovanni

) è un

decasillabo. Il decasillabo è un verso composto da dieci sillabe metriche con

accenti ritmici sulla 3ª, 6ª e 9ª sillaba, senza cesura e molto orecchiabile. Il verso

«Ma in Ispagna son già mille e tre» si scandisce ritmicamente in questo modo:

“Main-I-spa-gna-son-già-mil-le-tré”. Considerato il solo numero delle sillabe, al

netto della sinalefe (che è una figura metrica in cui nel computo delle sillabe di

un verso vengono unificate in una sola posizione la vocale finale di una parola

e quella iniziale della parola successiva, nel nostro caso in prima posizione),

il verso sembrerebbe un novenario, ma, considerato il fatto che l’accento cade

sull’ultima sillaba, esso viene considerato comunque un decasillabo.

«Questo è un nodo avviluppato» è un ottonario, in quanto si scandisce in

questo modo: “que-steun-no-dav-vi-lup-pa-to” (sinalefe in seconda e in quarta

posizione).

«Tu vedrai che amore in terra» è un ottonario, in quanto si scandisce in que-

sto modo: “tu-ve-drai-chea-mo-rein-ter-ra” (sinalefe in seconda, terza e quinta

posizione).

«Sarebbe così dolce restar qui» si scandisce in questo modo: “sa-reb-be-co-sì-

dol-ce-re-star-qui”. Nonostante apparentemente sembri un decasillabo, non lo

è perché, siccome l’ultimo accento metrico è sulla decima sillaba, viene com-

putato come se ne avesse una in più e quindi è un endecasillabo.

4) C.

Pelléas et Mélisande, Salome, Francesca da Rimini

e

Wozzeck

sono tut-

te opere tratte da drammi di parola preesistenti.

Pelléas et Mélisande

, infatti,

è anche un’opera teatrale dall’elevato simbolismo di M. Maeterlinck, poeta e

drammaturgo belga, alla quale Debussy aveva assistito a Parigi nel 1893.

Salo-