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Capitolo 50

Principali indirizzi del Novecento

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Luigi Russo

da un lato si rifà allo storicismo desanctisiano e al suo intreccio di lettera-

tura, cultura e politica, dall’altro elabora una nozione di poetica come sostrato di idee

estetiche e di orientamenti etico-politici da cui si genera la poesia. La poetica perciò

è una mediazione tra poesia e storia. A proposito di Verga, allontanandosi dalla inter-

pretazione crociana, Russo afferma che l’adesione al verismo fu “il frutto di una crisi

morale dell’autore” (L. Russo,

Giovanni Verga

, 1934, p. 56). Il verismo come tecnica è

di conseguenza una cosa sola con l’arte e con la filosofia dell’artista. In ultima analisi

a Russo non interessa l’opera in quanto realizzazione estetica o la ricerca dell’intuizio-

ne che l’ha generata, ma anche il complesso di sentimenti, idee e passioni che rendo-

no possibile una precisa collocazione dell’opera e dello scrittore nella storia e una

giustificazione delle sue scelte sia tematiche sia formali.

Successivamente, sulla medesima linea,

Walter Binni

sviluppa il concetto di poetica

come programma che ogni artista segue e che spazia dai contenuti conoscitivi, etici e

politici alle forme che essi devono assumere nell’opera. Binni finirà con il capovolge-

re molti giudizi crociani (si pensi alla rivalutazione dell’ultimo Leopardi e del deca-

dentismo) puntando allo studio della letteratura nelle sue dinamiche storiche, anche

indipendentemente dal giudizio di valore sulle singole opere e dal nesso poetica/

poesia. Di fondamentale importanza in questo senso i saggi sulla

Poetica del decadenti-

smo

e sul

Preromanticismo italiano

nei quali sono analizzate dichiarazioni di poetica,

anche di autori minori, come esempi del diffondersi di un gusto e del delinearsi di

nuovi orientamenti stilistici. In questo modo si giunge a una vera e propria ridefini-

zione della storia letteraria, incentrata sullo sviluppo delle poetiche da cui nascono

tutte le opere indipendentemente dal valore estetico che possiedono.

La seconda linea di allontanamento dall’estetica crociana è quella

Petrini-Fubini

e

mira a recuperare le componenti tecniche delle opere, soprattutto quelle retorico-

stilistiche, che Croce aveva bandito dal proprio metodo critico. L’intento di questi

teorici è quello di rendere la critica meno “filosofica” e più “letteraria”: gusto, tecnica,

stile consentono una storicizzazione, cioè una descrizione evolutiva della poesia. Que-

sto nuovo orientamento è caratterizzato da un importante saggio di

M. Fubini

su

Me-

trica e poesia

in cui egli sostiene che “

fare la storia delle forme metriche italiane significa fare

la storia di tutta la poesia italiana

”; l’autore sottolinea anche che la critica nell’esamina-

re un’opera d’arte prende come punto di partenza alcune categorie retoriche, gram-

maticali, linguistiche, considerandole non come elementi fini a se stessi (come acca-

deva ai retori e ai grammatici antichi), ma come mezzi per arrivare a una completa

comprensione dell’opera d’arte. Così scriveva Fubini: “

Al di là del metro, quindi, noi

dobbiamo cogliere il ritmo: il metro è la misura, un aspetto del ritmo; il ritmo è la poesia, l’arte

stessa

”. Le affermazioni del critico rappresentano la base teorica per confrontare, per

esempio, le scelte stilistiche di Dante con la poesia di Petrarca, quella di Petrarca con

quella dei petrarchisti e così via, fino a delineare un tracciato evolutivo e storico della

poesia italiana attraverso lo studio dello stile. A questo punto si può già parlare di

cri-

tica stilistica

che, divenuta disciplina autonoma, accoglie altri modelli oltre a quello

crociano. Per esempio,

M. Fubini

fonde alcuni presupposti del metodo crociano,

come la caratterizzazione individuale degli scrittori, con apporti provenienti da espo-

nenti della critica stilistica europea, in particolare Vossler e Spitzer.

D. Petrini

, invece,

combina la lezione del maestro C. De Lollis e del critico d’arte L. Venturi, incentrata

sulla nozione di “gusto”, quella di Carducci e della scuola storica.