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Capitolo 49

Critica dell’Ottocento

49.1

 Introduzione

La nozione di “critica storicistica” si sviluppa nella temperie culturale dello “storici-

smo”, in particolare lo storicismo idealistico hegeliano. Secondo Hegel (1770-1831)

tutta la realtà è spiegabile in termini di “divenire”, e in modo particolare lo spirito, la

società, le istituzioni, l’arte dell’uomo sono fenomeni decifrabili essenzialmente in

termini storici. In questa prospettiva rientra la riflessione critica ottocentesca, soprat-

tutto l’opera di F. De Sanctis (1817-1883), che attraverso lo sviluppo della letteratura

mira a interpretare la storia dell’intera civiltà nazionale.

49.2

 Lo storicismo romantico

Per meglio comprendere tali aspetti si può ripercorrere lo sviluppo degli studi critici

in senso diacronico, affermando che con la cultura del Romanticismo la critica lette-

raria, da un lato, recupera l’impostazione speculativa connessa alla sua attività esege-

tica, dall’altro, vede nascere la figura intellettuale – tra l’artista, il filosofo e il pedago-

go – del

critico letterario

: dagli Schlegel a Novalis, ai giovani romantici attivi nei primi

decenni del secolo (Jean Paul e Tieck), alla fondamentale estetica hegeliana. In In-

ghilterra vanno ricordati

Wordsworth

e

Coleridge

, con la loro ricerca di un linguaggio

“naturale”; in Francia,

Chateaubriand

,

M.me de Staël

(che sviluppano una più precisa

coscienza storica e sociale del fatto letterario) e

Sainte-Beuve

, critico, non solo della

letteratura, ma anche del costume, psicologo, moralista. Nella cultura italiana, con

Foscolo

e

Leopardi

, e con la polemica antiprecettistica di

Di Breme

,

Berchet

,

Manzo-

ni

, si afferma la consapevolezza che il rapporto con la tradizione può articolarsi in

maniera corretta solo nella coscienza e nel sentimento del “moderno”.

Tuttavia, indipendentemente dalle personali adesioni alle poetiche romantiche, sono

sintomatiche del secolo le diverse prospettive storiografiche che emergono da opere

di forte caratterizzazione ideologica. Sono da evidenziare:

>

>

quella “ghibellina” di

P.E. Giudici

(

Storia della letteratura italiana

, 1855);

>

>

quella di

C. Cantù

, clericale e moralistica (

Storia della letteratura italiana

, 1865);

>

>

quella di

L. Settembrini

(

Lezioni di letteratura italiana

, 1866-72), nella quale un acce-

so anticlericalismo si combina col recupero della tradizione classica.

È in questo clima di viva passione militante che matura la prospettiva storico-ideologi-

ca della Storia e dei saggi di

Francesco De Sanctis

, in cui si delinea una riflessione

sulla

letteratura come universo di procedimenti estetici

che elaborano un peculiare

linguaggio sentimentale, espressione di contemporanei valori storico-sociali e civili.