

Patologie cardiovascolari e alimentazione
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Il cuore: il nostro motore
Le malattie cardiovascolari sono tutte quelle
condizioni patologiche che colpiscono questo
delicato e complesso sistema idraulico che costi-
tuisce la nostra circolazione corporea e nel quale
il cuore ha il ruolo centrale di motore, consen-
tendo a tutti gli altri organi di ricevere il sangue.
Si può considerare il cuore come una pompa a
due tempi:
•
“
pompa premente
” quando spinge il sangue
che ha attraversato i polmoni, ed è quindi
ricco di ossigeno, e lo distribuisce a tutto
l’organismo durante la fase di contrazione
(
sistole
);
•
“
pompa aspirante
” quando si rilascia (
diasto-
le
), raccogliendo il sangue ricco di anidride
carbonica e i prodotti di scarto del metaboli-
smo delle cellule.
Il cuore lavora senza sosta, controllando un si-
stema circolatorio che deve essere sempre effi-
ciente e instancabile costituito da:
•
le
arterie
, vasi sanguigni di grosso calibro
che trasportano il sangue dal cuore verso la
periferia dell’organismo;
•
i
capillari
, una rete di piccolissimi vasi che
si diramano tra le cellule dei diversi organi,
cedendo loro l’ossigeno e acquisendo l’ani-
dride carbonica e le scorie del metabolismo;
•
le
vene
, i vasi di calibro progressivamente
crescente, che si formano dopo i capillari e
che convogliano il sangue dalla periferia al
cuore.
Il sangue arterioso e quello venoso, in condizio-
ni di normalità, non si mescolano mai e il ciclo
cardiaco è continuo, controllato da un perfetto
sistema di conduzione elettrica.
Il ritmo del cuore
Diversamente dagli altri muscoli del corpo, la cui
attività dipende prevalentemente dal cervello (per
cui è definita “muscolatura volontaria” perché con-
trollabile dalla nostra volontà), il muscolo cardiaco
(
miocardio
) è autosufficiente e si contrae regolar-
mente grazie a un proprio stimolatore che genera
l’impulso elettrico e determina la contrazione car-
diaca (
battito cardiaco
). L’impulso elettrico fa sì
che le migliaia di cellule muscolari del cuore, strut-
turate e collegate in continuità tra di loro in modo
da formare una vera e propria “maglia”, si contrag-
gano in sincronia. In questo modo ogni punto del
sistema di conduzione elettrica del miocardio può
diventare, in caso di bisogno, un
segnapassi
(oggi,
forse, è più noto il termine inglese di
pacemaker
)
che fornisce lo stimolo giusto a garantire la con-
trattilità del muscolo.
Il ciclo di contrazione del cuore si completa
nell’arco di un battito cardiaco e si ripete con una
frequenza
normale di circa 62-70 al minuto.