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Parte Terza Competenze didattiche e spunti operativi
“equivalenza d’ottava”(Aldwell-Schachter-Gullotti), ossia un fenomeno ca-
ratteristico di fondamentale importanza per il nostro sistema musicale.
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Le
differenze espresse in
cents
(centesima parte di un semitono)
tra i suoni
armonici e quelli effettivamente riscontrabili nel nostro sistema temperato,
ci fanno capire che il temperamento equabile (la divisione in dodici semito-
ni uguali dell’ottava pitagorica) non è un sistema naturale, ma è il risultato
di una speculazione e di una soluzione artificiale.
Ci rendiamo pure conto che taluni armonici, come il 2 e il 4, sono invece
perfetti
per natura
. Non a caso essi sono in rapporto di ottava con la fon-
damentale, a riprova che l’intervallo d’ottava è un intervallo naturale ed è
comune a tutte le culture, passate e presenti.
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Sommando i primi sei suoni della serie si ha un accordo posto in ordine di
terza, di qui la sensibilità armonica che tende alla sovrapposizione di terze:
questo accordo teorico è chiamato da H. Shenker “accordo di natura”.
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ACCORDO
DI
NATURA
Accordo di natura
Esso spiega perché avvertiamo come naturale la possibilità di sovrapporre
suoni in ordine di terza. Dal concetto di “sovrapponibilità” degli intervalli
di terza, concetto intuitivo e naturale, prende l’avvio la scienza dell’armo-
nia tonale (con i suoi accordi, le sue funzioni armoniche e le sue possibili
modulazioni e trasposizioni in
dodici
diverse posizioni nell’ambito interval-
lare dell’ottava).
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I primi sei suoni della serie sono dei salti e i successivi sono invece suoni
contigui. Quando si tratterà delle scale e delle fondamentali degli accordi, si
potrà riconoscere nella
serie degli armonici
l’origine del pensiero musicale sia
esso di natura melodica o armonica, che appunto combina procedimenti
per grado congiunto (frammenti scalari) e salti.
1.5
Lo “strano anello” dell’equivalenza d’ottava
Il principio dell’
equivalenza di ottava
(ottava pitagorica) può essere descritto
in questo modo: due corde che vibrano l’una il doppio più veloce dell’altra
producono due suoni che, pur avendo altezze diverse, sembrano essere lo stes-
so suono; tanto che, sovrapponendoli, appaiono fondersi in un unico suono,
complesso, potenziato.