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308

Parte Terza Competenze didattiche e spunti operativi

“equivalenza d’ottava”(Aldwell-Schachter-Gullotti), ossia un fenomeno ca-

ratteristico di fondamentale importanza per il nostro sistema musicale.

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Le

differenze espresse in

cents

(centesima parte di un semitono)

tra i suoni

armonici e quelli effettivamente riscontrabili nel nostro sistema temperato,

ci fanno capire che il temperamento equabile (la divisione in dodici semito-

ni uguali dell’ottava pitagorica) non è un sistema naturale, ma è il risultato

di una speculazione e di una soluzione artificiale.

Ci rendiamo pure conto che taluni armonici, come il 2 e il 4, sono invece

perfetti

per natura

. Non a caso essi sono in rapporto di ottava con la fon-

damentale, a riprova che l’intervallo d’ottava è un intervallo naturale ed è

comune a tutte le culture, passate e presenti.

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Sommando i primi sei suoni della serie si ha un accordo posto in ordine di

terza, di qui la sensibilità armonica che tende alla sovrapposizione di terze:

questo accordo teorico è chiamato da H. Shenker “accordo di natura”.

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ACCORDO

DI

NATURA

Accordo di natura

Esso spiega perché avvertiamo come naturale la possibilità di sovrapporre

suoni in ordine di terza. Dal concetto di “sovrapponibilità” degli intervalli

di terza, concetto intuitivo e naturale, prende l’avvio la scienza dell’armo-

nia tonale (con i suoi accordi, le sue funzioni armoniche e le sue possibili

modulazioni e trasposizioni in

dodici

diverse posizioni nell’ambito interval-

lare dell’ottava).

>

I primi sei suoni della serie sono dei salti e i successivi sono invece suoni

contigui. Quando si tratterà delle scale e delle fondamentali degli accordi, si

potrà riconoscere nella

serie degli armonici

l’origine del pensiero musicale sia

esso di natura melodica o armonica, che appunto combina procedimenti

per grado congiunto (frammenti scalari) e salti.

1.5

Lo “strano anello” dell’equivalenza d’ottava

Il principio dell’

equivalenza di ottava

(ottava pitagorica) può essere descritto

in questo modo: due corde che vibrano l’una il doppio più veloce dell’altra

producono due suoni che, pur avendo altezze diverse, sembrano essere lo stes-

so suono; tanto che, sovrapponendoli, appaiono fondersi in un unico suono,

complesso, potenziato.