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Parte Terza Competenze didattiche e spunti operativi
Le pause sono il
bianco e
il
nero
del suono. Esse rappresentano l’
infinitamente
assente
. Le pause rappresentano l’oggetto che si pone in relazione di necessità
con il suono.
I silenzi sono respiri ma anche
sospiri
. Se immaginiamo il suono come uno
spettacolo naturale che i nostri occhi stanno vedendo, le pause rappresenta-
no il battito delle nostre ciglia. Non c’è istante in cui, mentre si compone, la
dimensione del silenzio diviene superflua, sia che essa rappresenti un respiro
nel “racconto” melodico, sia che essa ci appaia come un fenomeno di “assen-
za”. Talvolta la migliore armonia è l’
assenza
di armonia.
Nel manoscritto della quinta sinfonia di Beethoven, appare il raddoppio del
motivo iniziale ai flauti: linea che poi viene cancellata dallo stesso pugno.
La straordinaria potenza sonora dell’attacco della sinfonia deve la sua gran-
dezza anche all’
assenza
di quel raddoppio che inizialmente poteva apparire
necessario. Inserire una pausa è
sempre
una scelta possibile.
La musica è un’increspatura del silenzio.
Una composizione avviene combinando uno o più oggetti sonori.
John Cage ha, per gran parte della sua vita, tentato di usare i suoni, cercando
di eliminare, a monte, la propria personalità creativa, affidando al caso la scel-
ta degli stessi. E in linea con il suo pensiero, si può affermare che, in fondo,
il compositore supremo di musica è il mondo che ci circonda e che pone in
relazione fra loro i suoni consapevoli o inconsapevoli, prodotti da fenomeni
naturali.
Un urlo, forse il grido di una madre che richiama il suo bambino; una rana lontana;
un’onda che s’infrange, un silenzio che li racchiude in un’opera e che ne gestisce la
dialettica interna
.
Si potrebbe iniziare a comporre registrando i suoni del mondo esterno e
ricomponendoli con un software adeguato, combinandoli, magari, con
oggetti
sonori
creati da noi.
È tuttavia utile cercare le ragioni di un bisogno creativo presente in ogni essere
vivente, bisogno che prima di qualsiasi orientamento o scolarizzazione nasce
come
esigenza di canto
. In questa esigenza rientrano anche le manifestazioni
sonore degli animali, gli ululati dei coyote, il canto degli uccelli, delle balene
ma anche quello delle piante e dei pianeti.
1.3
Il canto
Tutto trae origine dal canto. In questo testo si utilizzerà la parola
canto
sia per
intendere il fenomeno propriamente detto del “cantare emettendo suoni con
la voce”, sia come
melodia
e più specificatamente come un
insieme di suoni in
relazione orizzontale fra loro.
Sinonimo di canto è melodia, linea melodica, linea del canto, monodia. Prima
ancora che si codificassero sistemi di suoni, stili e metodi teorici, melodie e canti
nascevano ovunque e spontaneamente con la loro forza primordiale. Sia che si