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Libro IV
Economia politica
2) B.
Nell’ambito della teoria dell’impresa è importante distinguere tra lungo e bre
ve periodo. Per un’impresa vi sono dei piani di produzione che sono realizzabili im
mediatamente, mentre altri saranno realizzabili solo dopo un certo lasso di tempo.
Nel breve periodo è facile aspettarsi che alcuni dei fattori coinvolti nel processo pro
duttivo siano ssi. Per esempio, nel breve periodo un agricoltore può prendere in
considerazione solo quei piani di produzione per i quali il livello di terra è tenuto
sso. Nel lungo periodo egli potrebbe pensare di modi care la quantità di terreno a
sua disposizione in modo da incrementare il suo pro tto.
Il breve periodo è quell’arco temporale nel quale alcuni fattori sono ssi, mentre il
lungo periodo è identi cato con il periodo a partire dal quale non vi sono più fattori
ssi. È ovvio che con questa de nizione non si fa riferimento a speci ci periodi di
tempo, ma al lasso di tempo necessario all’impresa per essere in grado di modi care
tutti i fattori.
3) D.
La produttività marginale o prodotto marginale indica la variazione dell’ou
tput determinata da un incremento di una unità di uno dei fattori, fermo restando
l’impiego dell’altro. Se si impiegano due input per la realizzazione di una determi
nata quantità di output e si vuole impiegare una quantità leggermente superiore di
uno dei fattori, mantenendo sso l’utilizzo dell’altro fattore, quale sarà la quantità
di output addizionale che può essere prodotta per ogni incremento di tale input? Il
prodotto marginale (
Pmg
) risponde a tale domanda.
Il prodotto marginale del fattore
L
(
Pmg
L
) indica l’incremento di output in seguito
all’incremento di una unità del fattore
L
, fermo restando l’impiego dell’altro fattore.
Formalmente il prodotto marginale del fattore
L
può essere così rappresentato:
(
Pmg
L
) =
∆
f
(
K;L
)
∆
L
Il
Pmg
L
è quindi pari al rapporto tra la variazione della funzione e la variazione del
fattore.
4) C.
Per la sua de nizione, il prodotto marginale calcolato in un punto qualsiasi
è dato semplicemente dalla pendenza della curva del prodotto totale in quel punto.
5) C.
Alcuni dei costi che sostiene un’impresa non dipendono dalla quantità di ou
tput prodotto. Questi sono i costi ssi, ovvero i costi che l’impresa sostiene indipenden
temente dalla quantità prodotta. Gli altri costi, invece, variano al variare della quantità
prodotta e sono de niti costi variabili. I costi totali di un’impresa devono quindi essere
individuati come la somma tra i costi variabili e i costi ssi.
Un’importante relazione che può essere ricavata dalla funzione del costo totale è la
funzione del costo medio totale. Essa esprime il costo per unità di output.
La funzione del costo medio totale è ottenuta dividendo la funzione del costo totale per
l’output. Da questa possiamo poi ricavare il costo medio variabile e il costo medio sso.
Il
costo medio variabile
rappresenta i costi variabili per unità di output. Essa è ottenuta
dividendo i soli costi variabili per l’output prodotto.
Il
costo medi
o sso
indica i costi ssi per unità di output. Può essere ottenuta dividendo
la funzione dei costi ssi per l’output.