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Capitolo 1
Dalle scuole speciali all’inserimento
1.1
La legislazione sulle istituzioni speciali
L’inserimento scolastico dei bambini disabili è stato a lungo condizionato da
un pregiudizio. Sin dall’antichità infatti la menomazione fisica è stata un fat-
tore discriminante nell’integrazione e quindi motivo di emarginazione socia-
le. Le malformazioni fisiche e la diversità in genere suscitavano infatti orrore,
tanto da indurre alla eliminazione fisica o alla reclusione i soggetti che ne
erano portatori.
Il medico greco Ippocrate (460-377 a.C. circa), considerando le malattie men-
tali il risultato di un’alterazione dei fluidi corporei, respinse le credenze ci-
nesi, egiziane ed ebree, e le loro affermazioni circa le cause dei disturbi del
comportamento individuabili nei demoni e negli spiriti maligni, capaci di im-
possessarsi dei corpi degli esseri umani. Alla fine del Medioevo, epoca in cui
si verificò una progressiva rinascita della superstizione e della demonologia,
furono realizzati i primi manicomi, luoghi di crudele reclusione.
Il pensiero degli psicologi
Se volessi davvero mettermi nella posizione di venir fatto diventar pazzo, allora il miglior modo
che mi riesca di pensare al riguardo è quello di entrare in una di quelle istituzioni psichiatriche, i
manicomi, dove la psicosi psichiatrica è in piena attività, incontestata. In tali luoghi esiste un com-
pleto potere locale di tagliare e di fare a pezzi la gente, fisicamente quanto teoricamente, in nome
dell’esatto opposto di ciò che si dice che vien fatto.
(Laing R. D., 1976,
I fatti della vita
, Einaudi, Torino, 1978)
Solo nel XVIII secolo furono migliorate le disumane modalità di trattamento
dei pazienti con disturbi psichici. A lungo la patologia psichiatrica è stata con-
siderata fonte di orrore, e, malgrado i progressi scientifici raggiunti nel campo
della medicina e della psicologia, solo nella seconda metà del XX secolo si è
compreso che ciò che bisognava esorcizzare con una cura era il pregiudizio,
mentre ciò su cui poteva incentrarsi l’intervento era lo studio dei problemi
esistenziali, di tipo biologico, economico, politico e socio-psicologico.
I primi tentativi di integrazione e riabilitazione dei soggetti disabili risalgono
alla Francia dell’Illuminismo, in cui, con la lente dei valori del progresso e
della scienza, per la prima volta l’anormalità fu vista come una condizione