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Capitolo 13
EPITELI GHIANDOLARI
(extramurali) a seconda che restino comprese nello
spessore dell’organo nel quale riversano il secreto
oppure si sviluppino al di fuori di esso pur rimanen-
do collegate mediante il dotto escretore. Le ghiando-
le intraparietali possono trovarsi nello spessore del-
la tonaca propria (
ghiandole coriali
) o nella tonaca
sottomucosa (
ghiandole sottomucose
). Esempi di
ghiandole intraparietali sono: ghiandole esofagee,
tracheali, gastriche ed intestinali. Le ghiandole ex-
traparietali sono localizzate al di fuori dell’organo
dal quale si originano e comprendono le ghiandole
più grosse dell’organismo: pancreas, fegato e ghian-
dole salivari maggiori.
13.3.2.2 Classificazione per forma e numero di
adenomeri
L’adenomero delle ghiandole esocrine pluricellula-
ri può avere forme differenti e pertanto si possono
classificare le ghiandole in: tubulari, alveolari e aci-
nose (
Figure 13.8
e
13.9
).
Se le cellule che compongono l’adenomero si di-
stribuiscono a delimitare un lume a forma di tubo,
la ghiandola viene detta
tubulare
. Generalmente
nelle ghiandole tubulari non c’è una netta distinzio-
ne tra la porzione secernente e la porzione escre-
trice. Se l’adenomero ha la forma di un sacco sferico
con un lume ampio, la ghiandola viene definita
al-
veolare
.
Quando invece l’adenomero è sferico ma delimi-
ta un lume sottile la ghiandola è definita
acinosa
. In
base al numero degli adenomeri e dei dotti escretori
le ghiandole possono essere classificate in semplici,
ramificate e composte (
Figura 13.8
).
Se la ghiandola è composta da un solo adenomero
collegato a un dotto escretore unico la ghiandola è
semplice
. Esempi di ghiandole tubulari semplici so-
no le ghiandole gastriche, intestinali (cripte di Lie-
berkühn) e uterine. Le ghiandole tubulari possono
avere un adenomero rettilineo o avvolto su se stes-
so; in questo caso la ghiandola viene definita
tubulo-
glomerulare
o a gomitolo. Ne sono un esempio le
ghiandole sudoripare (
Figura 13.10
).
Nei mammiferi le ghiandole alveolari sempli-
ci sono assenti ma un esempio è rappresentato
dalle ghiandole cutanee degli anfibi (
Figura 13.7
).
Le ghiandole sebacee piccole annesse al pelo sono
un esempio di ghiandole acinose semplici (
Figura
13.11
).
Se la ghiandola presenta due o più adenomeri
che confluiscono in un unico dotto escretore essa
viene definita
ramificata
. Gli adenomeri possono
essere uguali o diversi fra loro (ghiandole tubu-
lo-alveolari, tubulo-acinose). Esempi di ghiando-
le tubulari ramificate sono le ghiandole piloriche
dello stomaco. Le ghiandole acinose ramificate
sono rappresentate dalle ghiandole sebacee del-
la cute e dalle ghiandole tarsali (di Meibomio) i
FIGURA 13.7
S
(
A
) Sezione al microscopio ottico di cute di anfibio in cui si osservano ghiandole alveolari semplici: ghian-
dola mucosa (
asterisco
) e ghiandola granulosa (
punta di freccia
). (
B
) Questa immagine a maggior ingrandimento mostra la
morfologia della ghiandola mucosa.
A
B