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AREA MEDICA

www.

edises

.it

E. preparo un accesso venoso e somministro un bolo di 500

mL di fisiologica

12) Il

ruolo

della

defibrillazione

ventricolare

nella

riani-

mazione pediatrica:

A. è prioritario rispetto a qualunque altra manovra, perché

la fibrillazione ventricolare rappresenta la causa prima

di arresto cardiocircolatorio nel neonato secondaria ad

anossia post-partum

B. non va mai effettuata, perché può causare gravi ustioni

sulla pelle del neonato particolarmente sensibile

C. ha un ruolo secondario rispetto alla disostruzione delle

vie aeree

D. può innescare crisi convulsive e stato di male epilettico

E. nessuna delle alternative è corretta

13) Nel

calcolare

l’area

della

superficie

corporea

di

un’u-

stione

è

importante

ricordare:

A. il palmo della mano e le dita rappresentano circa il 5%

della superficie corporea ustionata

B. nel neonato l’intera testa rappresenta il 18% della superficie

corporea ustionata, mentre nell’adulto rappresenta solo il 9%

C. il perineo non è considerato nella misurazione dell’area

della superficie corporea

D. la regola del 9 è uguale sia per gli adulti che per i bambini

E. solo le ustioni di III grado sono considerate nel calcolo

dell’area della superficie corporea

14) Dopo

aver

calcolato

il

fluido

necessario

per

rianimare

un paziente ustionato, qual è

la velocità consigliata per

som-

ministrare

il fluido?

A. ½ nelle prime 8 ore, poi ½ nelle successive 16 ore

B. ¼ nelle prime 4 ore, poi ¾ nelle successive 16 ore

C. ½ nelle prime 12 ore, poi ½ nelle successive 12 ore

D. Tutti i fluidi somministrati in un unico bolo

E. 250 ml/h

15) Un

paziente

di

67

anni,

dializzato

peritoneale

da

3

anni,

si

presenta

al

Pronto

Soccorso

con

febbre

a

37.8°C,

brivido

da

5

giorni

e

leucocitosi. Qual

è

il

corretto

atteg-

giamento

che

il medico del Pronto

Soccorso deve

tenere di

fronte

a questo

caso?

A. dopo aver escluso altre possibili cause di sepsi, deve porre

il paziente sotto antibiotici ad ampio spettro, compren-

denti i gram negativi, ed allertare immediatamente il ne-

frologo ed il chirurgo per la rimozione, il prima possibile,

del tubo per la dialisi peritoneale

B. deve porre il paziente in osservazione nell’attesa che si

manifestino segni/sintomi peritoneali, senza i quali non

è possibile porre una diagnosi di sepsi addominale

C. deve effettuare la Rx diretta dell’addome e l’ecografia,

eventualmente ripetendoli a 12 e 24 ore per evidenziare

la presenza di una perforazione (anche coperta)

D. dopo aver escluso altre possibili cause di sepsi, deve effet-

tuare immediatamente terapia antibiotica a largo spettro

intra-addominale

E. deve inviare il paziente ad effettuare una TC addome non

appena compaiono segni addominali

16) La

sepsi è definita

come un’infezione

accompagnata da

sindrome

reattiva

infiammatoria

sistemica

(SIRS),

ovvero

almeno due

tra:

A. FC >90 b/min, FR >40 a/min oppure paCO

2

<22 mmHg,

TC <36°C oppure >38°C; Globuli bianchi <4.000 o

>12.000/mm

3

B. FC >90 b /min, FR >20 a/min oppure paCO

2

<32 mmHg,

TC <35°C oppure >40°C; Globuli bianchi <4.000 o

>12.000/mm

3

C. FC >90 b/min, TC <36°C oppure >38°C; Globuli bianchi

<4.000 o >12.000/mm

3

D. FC >90 b/min, FR >20 a/min oppure paCO

2

<32 mmHg,

TC <36°C oppure >38°C; GB <4.000 o >12.000/mm

3

E. FC >90 b/min, FR >20 a/min oppure paCO2 <32 mmHg,

TC <36°C oppure >38°C.; GB <4.000 o >12.000/mm

3

17) Quali

sono

le

variazioni

emodinamiche

presenti

nello

shock

ipovolemico?

A. ipotensione, bradicardia, resistenze periferiche normali o

ridotte, bassa pressione venosa centrale

B. ipotensione, tachicardia, resistenze periferiche aumenta-

te, bassa pressione venosa centrale

C. pressione arteriosa normale o aumentata, frequenza car-

diaca normale o diminuita, resistenze periferiche ridotte,

alta pressione venosa centrale

D. ipotensione, tachicardia, resistenze periferiche diminui-

te, bassa pressione venosa centrale

E. non ci sono alterazioni emodinamiche, perché vengono

messi in atto meccanismi di compenso

18) Quale

tra

le

seguenti

caratteristiche

differenzia

lo

shock

settico dallo

shock

ipovolemico?

A. astenia

B. tachicardia

C. tachipnea

D. cute calda

E. sopore

19) Quale

tra

le

seguenti

condizioni

emodinamiche

si

ca-

ratterizza

per

una marcata

riduzione

delle

resistenze

peri-

feriche

sistemiche?

A. shock ipovolemico

B. edema polmonare acuto

C. shock settico

D. shock emorragico

E. shock cardiogeno

20) La noradrenalina

è un

farmaco:

A. che può trovare indicazione nel trattamento dello shock

settico

B. ad azione alfa-litica

C. utile nel trattamento della crisi asmatica

D. nefrotossico

E. nessuna delle alternative è corretta

21) Quale dei

seguenti

fattori aumenta

(aumentano) la pro-

babilità di

sopravvivenza

in

caso di

arresto

cardiaco?

A. pazienti che hanno un arresto con testimoni

B. pazienti che ricevono la rianimazione cardio-polmonare

(RCP) dai presenti

C. pazienti che ricevono la rianimazione avanzata (ACLS =

Advanced Cardiac Life Support) dal personale del siste-

ma sanitario entro 10 minuti dall’insorgenza

D. pazienti che si presentano con un ritmo iniziale di fibril-

lazione ventricolare

E. tutte le alternative sono corrette

22) A

quali

intervalli

di

tempo

va

somministrata

l’adrenalina

nell’arresto

cardiaco durante

le manovre di

rianimazione?

A. ogni 3-5 minuti