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2.1 Orientamenti dellamotivazione

Nel secondo caso è l’

attività di studio in sé

che muove il nostro

bisogno

di sperimentare, il bisogno di costruire competenza

nelle situazioni rico-

nosciute socialmente alle quali attribuiamo un valore anche per noi stes-

si. Lo studio può essere considerato come un luogo, un ambiente, nel

quale si condividono insieme agli altri che sono impegnati nella stessa

attività, discorsi, esperienze, relazioni, aspettative, sogni, desideri, ma

anche risultati, successi e insuccessi.

Nel terzo caso è l’

apprendimento

a fare da guida. Si è infatti portati a intra-

prendere un percorso di studi per soddisfare il

bisogno di sentirsi compe-

tente.

Per esempio, l’affermazione: “mi piace molto imparare” è più credi-

bile se chi la esprime la accompagna con azioni tangibili come partecipare

spontaneamente a convegni, a incontri, a situazioni in cui si discutono

argomenti specifici oppure approfondisce contenuti sfogliando testi, leggen-

do articoli di giornale, cercando elaborati in internet e così via. I tre orien-

tamenti si combinano tra loro in un dosaggio che contraddistingue ciascun

individuo e la prevalenza di uno di essi può caratterizzare il modo di atti-

vare, dirigere e mantenere la motivazione.

Mentre si può incidere sulla propria autoefficacia facendo proprie le tecni-

che e le metodologie sulla pianificazione di un’attività o sul potenziamen-

to della memoria, per la motivazione non è proprio così.

Per ciascuno di noi, riuscire a comprendere quali possano essere i

moventi

dei pensieri, dei sentimenti e dei comportamenti è cosa assai complessa in

quanto si entra nell’affascinante mondo della sfera affettiva, di quella

socio-relazionale e dell’intelligenza emotiva

1

. Si entra cioè in un mondo che

non è finalizzato soltanto alla comprensione dei fenomeni in cui è possibi-

le trovare nessi e relazioni fra ciò che accade e le cause che lo fanno acca-

dere, ma in un mondo nel quale è necessario mettere in gioco soprattutto

la

consapevolezza.

L’attività di studio è una combinazione di elementi che riguardano le

motivazioni, le strategie, gli aspetti emotivi e affettivi. Si tratta di elemen-

ti connessi tra di loro che si influenzano ed entrano in gioco insieme.

L’alterazione di uno di questi elementi può avere ripercussioni su tutti gli

altri; provare eccessiva ansia nel sostenere un esame o emozioni negative

mentre stiamo affrontando lo studio, sicuramente non aiuta a mantenere e

a incrementare la motivazione, così come non aiuta a scegliere e a valuta-

re le strategie più adeguate. D’altro canto, adottare strategie non adeguate

all’obiettivo porterà probabilmente a ottenere risultati poco soddisfacenti,

1

Un libro molto interessante che vale la pena di leggere anche per i risvolti che può avere nelle

situazioni di comunicazione con gli altri è D. Goleman,

Intelligenza emotiva

, Rizzoli, Milano,

1996.