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Capitolo Primo – Normativa

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www.

edises

.it

D.Lgs. 66/2017 prevede che esso sia redatto dai docenti contitolari o dal

consiglio di classe, con la partecipazione dei genitori dell’alunno e delle

figure professionali interne ed esterne all’istituzione scolastica che inte-

ragiscono con la classe e con l’alunna o alunno con disabilità, avendo in

ciò il supporto dell’Unità di valutazione multidisciplinare.

Con la citata L. 517/1977 fu anche assegnata alla classe in cui è presente

l’alunno disabile una figura specifica,

l’

insegnante di sostegno

, un docente

fornito di formazione specifica, cui è affidata l’integrazione dell’alunno disa-

bile (C.M. 250/1985; Nota n. 4088 2/10/02). Oltre all’insegnante di sostegno,

può essere nominato personale educativo assistenziale di nomina comunale

o dell’ASL (art. 139 del D.Lgs. 112/1998; si veda ad es. l’Accordo di program-

ma della Provincia di Como, allegato 2 punto 1.2). La L. 107/2015 (seguita

dal D.Lgs. 66/2017) prevede compiti di assistenza per l’autonomia e per la

comunicazione personale all’interno del profilo professionale dei collabora-

tori scolastici, da nominarsi avendo riguardo al genere.

La normativa in materia di inclusione degli alunni con disabilità è stata

poi risistemata dal Decreto Legislativo n. 66 del 13 aprile 2017 che, tra l’al-

tro, pur mantenendo i due momenti fondanti della Diagnosi Funzionale e del

Profilo Dinamico Funzionale, li unifica in un unico documento denominato

Profilo di Funzionamento (la cui definizione è affidata ad apposite Linee

Guida), sopprimendo (dal primo settembre 2019) il citato D.P.R. 24/2/1994

e modificando significativamente il quadro degli organismi collegiali coin-

volti nell’azione di integrazione dell’alunno, a partire dal GLH d’istituto. Dal

punto di vista della concreta realizzazione di una corretta e piena azione

della scuola nell’integrazione degli alunni con disabilità, un riferimento fon-

damentale è inoltre costituito dalle Linee Guida del 2009.

È importante verificare la

qualità dell’integrazione scolastica

degli alunni

disabili per accertare la piena e non formale attuazione di una normativa

sempre più accreditata e riconosciuta a livello internazionale; secondaria-

mente perché l’integrazione si è rivelata un fattore forte di miglioramen-

to del servizio scolastico per tutti gli alunni; infine, per garantire non un

generico inserimento scolastico degli alunni disabili, ma un’accoglienza,

un’integrazione e una formazione efficace per ciascun alunno con le sue

caratteristiche e con i suoi bisogni specifici. La prospettiva dell’integrazione

è prospettiva complessa, che richiede un’analisi precisa dei bisogni e la pos-

sibilità di dare risposta a quegli stessi bisogni, non in termini di separazione,

ma di inclusione.

In particolare alla Scuola Primaria, luogo privilegiato di alfabetizzazione,

c’è la necessità di parlare di strategie di insegnamento e apprendimento, con

la possibilità di scoprire che le esigenze particolari di una persona disabile

corrispondono ai medesimi bisogni, nascosti, di altre persone. Occorre valo-

rizzare anche le resistenze che le persone disabili possono avere rispetto alla