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Indice

XI

www.

edises

.it

Quesito 6

 La scuola dell’infanzia è la scuola che fonda il primo ciclo di istru-

zione e ne pone le basi. Come dimostrano alcune ricerche, in Italia i quindi-

cenni che hanno frequentato la scuola dell’infanzia ottengono risultati miglio-

ri dei compagni che non hanno avuto esperienze di scolarizzazione preprima-

ria. Essa si presenta come un ambiente protettivo, capace di accogliere le di-

versità e di promuovere le potenzialità di tutti i bambini in età tre/sei anni con

una particolare attenzione al riconoscimento precoce delle varie forme di di-

versità, di disabilità o di svantaggio. Ipotizzando la frequenza di un bambino

proveniente da una situazione socioeconomica, linguistica e culturale di evi-

dente svantaggio, il candidato dica: − quali interventi immediati progetterebbe

per inserire l’alunno in una situazione di accoglienza/rassicurazione capace di

motivarlo a recuperare eventuali distanze che potrebbero prefigurare forme di

futuri abbandoni; − quali strumenti professionali potrebbe utilizzare per rile-

vare eventuali comportamenti disfunzionali rispetto all’età cronologica.. 459

Primaria

Quesito 1

 La progettazione del Piano Educativo Individualizzato parte dall’a-

nalisi della Diagnosi funzionale fino ad arrivare alla individuazione degli in-

terventi educativi da attivare durante l’anno scolastico. Il candidato, identifi-

candosi con l’insegnante di sostegno assegnato alla classe della scuola prima-

ria in cui è inserito un alunno disabile, individui: – I diversi passaggi di carat-

tere progettuale e organizzativo che entrano nella costruzione del P.E.I. – i

soggetti coinvolti ai diversi livelli per il contributo delle loro specificità – la

relazione tra i bisogni dell’alunno disabile e le scelte metodologiche e didatti-

che effettuate nel rispetto delle sue effettive potenzialità.. . . . . . . . 461

Quesito 2

 Un concetto chiave che ha accompagnato, in questi anni, il percor-

so dell’integrazione scolastica degli alunni e delle alunne disabili è quello della

“speciale normalità” che fa riferimento sia alla specialità dei bisogni educativi

in particolari condizioni di funzionamento della persona sia alla necessaria ed

efficace specialità di alcuni interventi educativi. Anche utilizzando esemplifi-

cazioni e tenendo conto delle peculiarità organizzative e curricolari che ap-

partengono alla scuola primaria, il candidato provi a far emergere le implica-

zioni del concetto della “speciale normalità” in relazione a : – interazione tra

progettazione di classe e percorsi individualizzati – ruolo dei docenti currico-

lari e dei docenti di sostegno – utilizzo di metodologie in classe e nel rapporto

individuale.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 463

Quesito 3

 Il modello bio-psico-sociale dell’ICF assunto anche dalle Linee

Guida del MIUR, apre prospettive nuove nella considerazione della persona

disabile non più vista in relazione ad una patologia ma nel rapporto dinamico

ed interattivo con il proprio ambiente di vita. Questa visione può apportare

cambiamenti anche nella costruzione delle risposte da dare ai bisogni degli

alunni e delle alunne disabili in età scolare. Il candidato provi a spiegare come

l’utilizzo di alcune parti dell’ICF possa essere funzionale a: – la definizione del