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Risposte commentate
Competenze psicosociali
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109) A.
La struttura profonda consiste nel pensiero che sottende alla frase. Noam
Chomski (n. 1928), filosofo statunitense, fondatore del generativismo, sosteneva che
una frase può essere interpretata per come è strutturata grammaticalmente o per co-
me esprime un pensiero, semantico o fonetico. La prima riguarda la struttura superfi-
ciale, la seconda quella profonda. Entrambe fanno emergere il significato della frase,
nella forma in cui viene percepita o capita. La struttura profonda esprime il significa-
to ed è comune a tutte le lingue per il fatto che riflette la forma di pensiero. Cambia-
no, invece, le regole che convertono le strutture profonde in strutture superficiali in
quanto possono essere diverse da una lingua all’altra. È la struttura profonda, pura-
mente mentale a fornire il contenuto semantico della frase.
110) A.
Il terzo assioma della comunicazione umana, secondo Paul Watzlawick, affer-
ma che il significato di una sequenza di comunicazioni è dato dal punto di vista dei
parlanti che riflette la loro interpretazione soggettiva dei messaggi.
111) D.
All’interno della relazione di aiuto acquista fondamentale importanza l’os-
servazione attenta, attiva, attraverso la quale cogliere le comunicazioni dell’altro. Os-
servare significa guardare con volontà, con sguardo attento e interessato, mentre ve-
dere significa percepire con la vista le cose intorno a noi. L’osservazione, come l’ascol-
to, è invece un processo intenzionale attraverso il quale l’operatore è capace di coglie-
re le comunicazioni dell’altro. Con l’osservazione si è in grado di stare più attenti sia
alla comunicazione verbale che non verbale e alla metacomunicazione.
112) B.
Il quarto assioma della comunicazione umana, secondo Paul Watzlawick, af-
ferma che la comunicazione può essere verbale o non verbale. La prima serve a scam-
biare informazioni, la seconda si realizza attraverso i gesti, la mimica facciale, la po-
stura, l’andatura, il tono della voce, il contatto fisico e visivo, la posizione del corpo e
l’aspetto fisico e definisce la natura della relazione. Entrambi i tipi di comunicazione
sono presenti in ogni messaggio.
113) A.
Per comunicazione verbale s’intende l’uso delle parole orali e scritte. L’elo-
quio costituisce il mezzo privilegiato della comunicazione ma, richiede che il riceven-
te presti ascolto. Si tratta del primo dei tre livelli, quello che descrive la componente
verbale della comunicazione. Questa indica ciò che si dice (o che si scrive, nel caso
di una comunicazione scritta): la scelta delle parole, la costruzione logica delle frasi e
l’uso di alcuni termini piuttosto che di altri individua questo livello.
114) B.
La scrittura è uno dei codici di cui fa parte la comunicazione verbale, uni-
tamente all’eloquio, l’ascolto e la lettura. Affinché attraverso la scrittura si realizzi la
comunicazione, il ricevente di un messaggio scritto deve leggere le parole, compren-
derle e attribuirgli un significato. In genere, nei messaggi scritti non è possibile riceve-
re un feedback immediato da parte del ricevente. Pertanto, se si vuole comunicare in
modo efficace attraverso la scrittura è necessario scrivere in modo chiaro ed esplicito.
115) C.
Il soggetto presente in un gruppo è definito passivo quando nel comporta-
mento mostra scarso coinvolgimento e fuga ed è manipolatorio nei confronti degli
altri. Chi ha uno stile passivo tende a sottomettersi, esprime con difficoltà le proprie
opinioni o i propri sentimenti, ritenendo gli altri migliori rispetto a sé e teme il giu-
dizio degli altri. All’interno della relazione, tende a evitare ogni possibile conflitto, ri-
fiuta le richieste con fatica e tende a sottomettersi agli altri. Prova rabbia repressa e ha